Annunciato sui social dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e confermato ulteriormente dai Senatori pentastellati Primo Di Nicola, Gianluca Castaldi e Gabriella Di Girolamo, è ufficiale lo stanziamento di 10 milioni di Euro che verranno destinati ai familiari delle vittime dell’Hotel Rigopiano.
Da molto tempo ormai molte persone erano in attesa di questo risarcimento, già promesso dai governi precedenti ma fino ad ora mai concesso.
Come spiegato da Salvini nel corso di una diretta Facebook, lo stanziamento verrà inserito tramite un emendamento che verrà presentato in Parlamento nei prossimi giorni.
Un segno concreto per tutte le persone che sono state toccate direttamente da quella tragedia.
La tragedia di Rigopiano
Si verificò il 18 gennaio 2017, nella località omonima che si trova in Abruzzo, nel comune di Farindola. Dopo giorni di nevicate abbondanti, una grossa slavina si staccò dalla cresta di una montagna e travolse l’albergo Rigopiano Gran Sasso Resort, causando il decesso di 29 persone.
La tragedia è ricordata come una della più gravi provocata negli ultimi anni da una valanga, ed ebbe un forte impatto mediatico. Al momento del disastro si trovavano presenti all'interno dell’Hotel 40 persone, ospiti (tra cui 4 bambini) e personale dell'albergo.
Nonostante l’allarme che venne dato immediatamente dalle persone bloccate da ore nell’albergo a causa della neve, i soccorsi vennero attivati troppo tardi, perché la Prefettura non considerò attendibili le prime richieste arrivate telefonicamente.
Oggi, dopo due anni, sembra finalmente smuoversi un primo importante passo del Governo: Il Viminale ha provveduto a un intervento di legge che stanzierà 10 milioni di Euro che serviranno ad aiutare chi ha perso tutto a causa di quella tragedia immane.
L'inchiesta
Intanto, il prossimo 17 gennaio, si procederà all’interrogatorio dei sette indagati nella seconda parte dell'inchiesta relativa alla tragedia di Rigopiano, che dovrebbe consentire di fare luce sugli avvenimenti e sulle motivazioni che hanno portato al ritardo dei soccorsi.
Si tratta dell'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, dei due viceprefetti Salvatore Angieri e Sergio Mazzia, dei dirigenti Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva. Le accuse a loro carico, notificate in questi giorni dai carabinieri, sono di frode penale e depistaggio.