Voleva farla finita, soprattutto dopo che la sua sentenza di morte è stata rinviata per ben due volte. Così, Scott Raymond Dozier, un 48enne, ha deciso di togliersi la vita da solo, impiccandosi nella sua cella in un carcere di massima sicurezza in Nevada. La tragedia si è verificata alla Ely State Prison, nella contea di White Pine County. Secondo quanto si apprende dalla stampa internazionale e dai media americani, pare che diverse volte l'uomo abbia espresso la ferma volontà di morire. Il suo volere però non è stato accolto favorevolmente dai giudici, che per ben due volte hanno respinto la sentenza di condanna.

Sentenza respinta per paura di provocare sofferenze

La decisione che ha portato i giudici a sospendere l'iniezione letale al condannato, è scaturita soprattutto dalla paura che lo stesso potesse soffrire durante l'esecuzione. L'iniezione infatti prevedeva una miscela sperimentale di farmaci, il cui effetto, a quanto pare, poteva portare a conseguenze non piacevoli, provocando il soffocamento dell'uomo mentre quest'ultimo era cosciente. Dozier si è macchiato di crimini efferati, un pluriomicida quindi, che è accusato di aver fatto a pezzi il corpo di un uomo, nel lontano 2002 e poi di aver sotterrato il cadavere di una persona nel deserto, in Arizona, ovviamente dopo averla uccisa. Per questi reati quindi si era deciso di condannarlo alla pena capitale.

Il Nevada è infatti uno degli stati statunitensi in cui è ancora in vigore la pena di morte, come in Texas. Lo stesso detenuto aveva anche inviato una sua nota personale ai giudici, in cui dichiarava di far presto ad eseguire la sua condanna. Non voleva passare infatti tutta la sua vita dietro le sbarre del penitenziario di massima sicurezza.

Le iniezioni letali

La notizia del suicidio di Dozier, morto per impiccagione, soffocato, dopo essersi stretto un lenzuolo intorno al collo, negli Usa ha riaperto il dibattito sull'utilità della condanna capitale, in merito proprio alla iniezione letale di farmaci che i condannati subiscono all'esecuzione. Molte volte infatti il boia che esegue la sentenza è costretto ad usare un mix di farmaci, i cui effetti possono essere devastanti sui soggetti che subiscono la pena capitale. Intanto le autorità americane per i diritti civili continuano a denunciare l'uso della pena capitale, una pratica che provoca atroci sofferenze. Non ci rimane che attender ulteriori aggiornamenti.