Come un vampiro in una spaventosa storia d'invenzione. E invece era una mamma, il 'vampirizzato' era suo figlio e il fatto è realmente accaduto. Una vicenda tremenda ha sconvolto la Danimarca. Una madre di 35 anni, di professione infermiera, è stata condannata a quattro anni di reclusione per aver prelevato per cinque anni ogni settimana sangue al figlio senza che ce ne fosse bisogno, rischiando di farlo ammalare, per poi gettare il liquido ematico nel water.

Prelievi di sangue al figlio, la condanna

"Mio figlio è malato, ha problemi al midollo e necessita di continui prelievi": con queste parole ad effetto, la giovane madre di cui non sono state rese note le generalità, ha tentato di impressionare i giudici e giustificare una condotta a dir poco folle, tenuta per ben cinque anni.

Ed è probabile che sarebbe andata avanti allo stesso modo per chissà quanto tempo, se non fosse stata scoperta. A subire il suo comportamento, il figlio, un bambino 'dissanguato': dall'età di 11 mesi fino ai sei anni, la mamma infermiera armata di siringhe l'ha sottoposto a prelievi di sangue settimanali. Circa un litro di sangue ogni sette giorni. Davanti al tribunale della città danese di Herning per lei non ci sono state scappatoie argomentative, né attenuanti difensive: ritenuta colpevole, è stata condannata a quattro anni di reclusione. Si è scoperto che usava piccole siringhe attraverso un tubo permanente posizionato sul petto del figlio e che poi gettava il sangue nel water o nella spazzatura.

Madre 'vampiro', come è stata scoperta e perché l'ha fatto

Il piccolo, sottoposto a questi 'trattamenti' materni, dopo essere stato visitato da un pediatra a seguito di una banale influenza, risultava avere bassi livelli ematici ed appariva molto debilitato. Il fatto ha destato perplessità e dubbi. Per fargli recuperare il sangue mancante nell'organismo, è stato sottoposto a ben 110 trasfusioni.

Quindi, gli specialisti, sospettando che l'origine del problema fosse la madre infermiera, hanno allertato la polizia. Sono scattate indagini e sono state installate telecamere nascoste nell'abitazione della donna. Le immagini hanno svelato il terribile segreto: hanno mostrano agli inquirenti la donna era intenta a fare prelievi al bambino.

La madre è stata arrestata nel settembre 2017 e ha ammesso che poi gettava il sangue e bruciava le siringhe. Intanto il figlio, che ora ha sette anni, si è ripreso non appena è stato affidato al padre. Sul perché la donna abbia fatto tutto questo, ha dato una risposta una perizia psichiatrica ordinata dal tribunale. La donna soffrirebbe della sindrome di Munchausen per procura, o da dipendenza dell'ospedale. Si tratta di un disturbo psichiatrico che si verifica quando madri fanno deliberatamente ammalare i figli perché in realtà stanno cercando di attirare l'attenzione su di sé. Sui social, la donna presentava l'immagine di una madre single alle prese con la malattia del figlio. Il caso ha sconvolto la Danimarca e sulla madre 'vampiro' si è scatenata la gogna mediatica. Dichiarata inabile al lavoro come infermiera, si è rimessa alla volontà della Corte: non presenterà appello contro la condanna che le è stata inflitta.