Il Tribunale di Firenze ha approvato l’istanza per la semilibertà di Lorenzo Bozano accusato di aver rapito e ucciso nel 1971 Milena Sutter, 13enne figlia di un noto imprenditore di cera per pavimenti di Genova. La semilibertà arriva dopo 40 anni di carcere trascorsi a Porto Azzurro, nell’isola d’Elba. L’uomo, che oggi ha 74 anni, sarà inserito in una cooperativa che si occupa del reinserimento dei detenuti nella società e dovrà rientrare al penitenziario la sera.

La ricostruzione dei fatti

Il 6 maggio 1971 Milena Sutter esce dalla Scuola Svizzera in cui frequenta la terza media e viene avvicinata da Lorenzo Bozano che, con l’inganno, le offre un passaggio sulla sua spider rossa.

Si perdono così le tracce della ragazzina, il cui corpo sarà ritrovato solo 2 settimane dopo, il 20 maggio del 1971, in mare. I medici legali che si occuparono del caso, Aldo Franchini e Giorgio Chiozza, costatarono l’ora del decesso intorno alle 18-18:30 del giorno stesso della sparizione. Dalla perizia medico-legale emerse che la morte della ragazzina era stata provocata da soffocamento. Fin da subito il principale indagato è Lorenzo Bozano, allora 25enne, figlio di una famiglia altoborghese di Genova. L’uomo viene una prima volta fermato nella notte tra sabato e domenica 9 maggio 1971 e definitivamente arrestato la sera del ritrovamento del cadavere di Milena. Bozano nel maggio del 1973 viene assolto dalla Corte D’Assise di Genova per insufficienza di prove.

In seguito, nel giugno del 1975 è condannato in appello per rapimento a scopo di estorsione, omicidio e soppressione di cadavere. Per lui la pena è l’ergastolo. Bozano ha scontato la sua pena nel penitenziario a Porto Azzurro, sull’Isola d’Elba. In tutti questi anni l’uomo non ha mai smesso di dichiararsi innocente.

La semilibertà

Come spiegato dall’avvocato Francesco Del Pasqua, difensore di Lorenzo Bozano, l’istanza “finalizzata alla misura alternativa della semilibertà” presentata martedì, è stata accordata nella giornata di ieri, dal Tribunale di sorveglianza di Firenze. Il difensore ha poi spiegato che il detenuto trascorrerà il tempo all’esterno del carcere in una cooperativa sociale di Ponteferraio, seguendo un programma di volontariato che ha come fine il reinserimento dei detenuti nella società e sarà seguito da due educatori. Bozano dovrà comunque rientrare la sera all’interno del penitenziario di Porto Azzurro.