Sono ore di preoccupazione queste, perché da oltre 48 ore non si hanno più notizie di Daniele Nardi e di Tom Ballard: i due alpinisti sono impegnati, da settimane, in un’impresa difficilissima, e cioè la salita invernale del Nanga Parbat, di 8125 m, dallo Sperone Mummary, in Pakistan.

L’ultimo messaggio, riguardanti le notizie dei due giovani che è arrivato tramite il satellitare di Nardi, risale a domenica, poco prima del tramonto: Daniele aveva contattato sua moglie per comunicarle che erano arrivati fino a quota 6300 prima di tornare alla tendina di campo 4.

I due alpinisti non comunicano peró da domenica né con lo staff, che dall’Italia segue la spedizione, né col campo base: la speranza è quella che Nardi e Ballard abbiano interrotto le comunicazioni per problemi di batteria del telefono satellitare.

Le ricerche previste con un elicottero rimandate a domani

Per agevolare le ricerche dei due alpinisti, era stata prevista, questa mattina, l’osservazione della montagna dall’alto, e cioè grazie ad un elicottero con a bordo un alpinista esperto: Ali Sadpara, che nel 2016 è stato il primo a salire sul Nanga Parbat nella stagione invernale assieme a Simone Moro e allo spagnolo Alex Txicon.

L’elicottero che sarebbe dovuto decollare, questa mattina, per perlustrare la zona e controllare i vari campi allestiti sulla montagna, è stato bloccato dalle ore 11 a Skardu, a poca distanza dal campo base, a causa delle tensioni tra India e Pakistan nelle zone di confine.

Lo staff di Nardi ha annunciato che grazie all’intervento immediato dell’Ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo, e dell’Ambasciatore inglese, sono riusciti ad ottenere il consenso ed l’autorizzazione ad effettuare un “nuovo” volo dell’elicottero per giovedì mattina.

L’elicottero, che partirà alle prime luci dell’alba, dovrà salire lungo lo sperone Mummery, osservare il 'plateau' che si trova nella parte superiore e, prima di rientrare, effettuare una verifica della presenza dei due alpinisti anche sulla via Kingshofer e sulla via Messner.

Inoltre, per accelerare ulteriormente le ricerche, anche in vista del blocco aereo che si è avuto questa mattina, via terra è stato provveduto a far partire da Islamabad l’alpinista pakistano Karim Hayat, compagno di spedizione fino a fine gennaio di Nardi e Ballard, che presumibilmente raggiungerà il campo base giá da domani sera.

Daniele aveva già altre volte provato a scalare questa montagna

Nardi, aveva provato già altre tre volte a scalare questa montagna, perseguendo strade diverse, ma non era mai riuscito a raggiungere l’obiettivo: questo è il suo quinto inverno tra quei ghiacciai, quindi tutto questo fa sperare in positivo.

“Bisogna stare tranquilli, Daniele ha grande esperienza e conosce molto bene quella montagna e ne conosce tutti i segreti e pericoli", ha scritto lo staff sul social network Facebook.

Lo stesso staff, ottimista, inoltre rassicura tutti, nonostante il telefono satellitare degli alpinisti risulti spento da domenica, spiegando che le comunicazioni si sono interrotte sicuramente a causa di qualche problema di segnale o di batteria, proprio perché le nuvole dei giorni scorsi non hanno permesso di ricaricare al sole gli apparecchi.

La montagna viene monitorata minuto per minuto, e si è in trepidante attesa di notizie positive sui due alpinisti impegnati nella scalata dell’inesplorato Sperone Mummery.

Individuate tracce di una valanga nell'area

È decollato, come previsto alle prime luci dell'alba questa mattina, l'elicottero militare pakistano con a bordo Ali Spadara.

La ricognizione aerea, sul Narga Parbat, ha permesso di individuare, al campo 3 , la tenda di Nardi e di Ballard "invasa dalla neve".

Infatti, secondo, quanto riferito da Ali Spadara, nell' aerea sono state "individuate tracce di valanga sul pendio che sta ad indicare la pericolosità della zona".

L'esperto alpinista però, non è potuto scendere a verificare poiché il "pendio in quel punto era molto ripido", ma i soccorsi cercheranno di avvicinarsi nuovamente in quel punto il più presto possibile.

L'elicottero, che è tornato alla base qualche ora fa, infatti risorvolerà sul Nanga Parbat, che è stata soprannominata la "montagna assassina", condizioni meteo permettendo, domani mattina.

La moglie di Nardi: 'Io ho speranza'

La moglie di Daniele Nardi, Daniela, ha ringraziato, tramite la pagina Facebook dello staff di Daniele, per i numerosi messaggi di affetto e di solidarietà, che sta ricevendo in queste difficili ore.

"Non ho perso la speranza; sono certa che questa brutta avventura finirà presto", ha dichiarato infatti Daniela.