Permetteva a diversi uomini di avere dei rapporti sessuali con la sua bambina di appena tredici anni. Per questo motivo una mamma, e altre cinque persone, sono finite in manette in provincia di Agrigento. La donna costringeva la sua bambina ad intrattenere dei rapporti con uomini, anche anziani. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, i carabinieri hanno trovato la tredicenne mentre era in macchina con un uomo di sessantotto anni, che la stava portando in un ovile per fare sesso con altri due uomini. Adesso il gruppo è stato accusato di induzione, di sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione minorile, oltre che di violenza sessuale.

L'indagine è stata portata a termine da parte dei carabinieri della zona, dopo che è partita in occasione di un controllo avvenuto nel mese di dicembre 2017, nel comune di Sambuca di Sicilia.

Orrore ad Agrigento: tredicenne costretta a prostituirsi dalla madre

Nel momento in cui le forze dell'ordine hanno fermato l'uomo assieme alla ragazzina, si sono subito insospettite in base alle dichiarazioni del signore e anche perché i due non erano in alcun modo legati da parentela. Immediatamente decisero di fare degli accertamenti accompagnandoli entrambi in Stazione, presso il comune di residenza della minorenne, ovvero Menfi. Dai controlli effettuati, secondo quanto raccontato dagli investigatori, è emerso che l'uomo aveva accompagnato la ragazzina in un ovile dove altri due uomini ne avrebbero abusato. Tutto questo con l'accondiscendenza da parte della sua madre.

Dopo quel momento, però, i carabinieri hanno continuato ad indagare, riuscendo così ad arrivare all'arresto non solo della donna ma anche di alcuni clienti. Inoltre, pare che la ragazzina venisse costantemente minacciata di morte nel caso in cui si fosse rifiutata a tutto questo.

Identificati quattro clienti della vittima

I quattro uomini che sono stati identificati grazie al lavoro delle forze dell'ordine sono V.F., di trentasette anni, C.F.

di venticinque, V.S. di quarantatré e V.C. di sessantanove. I clienti della vittima mettevano sul piatto cifre dai trenta ai duecento euro e svolgevano i loro abusi nei confronti dell'adolescente all'interno di una casa di campagna o di un ovile. I fatti si svolgevano in questo modo: la madre, originaria della Romania, assieme ad un altro uomo, gestiva l'organizzazione con i clienti, la accompagnava e intascava i soldi. Fatto sta che alla fine sei persone sono state arrestate riuscendo a porre fine all'incubo della tredicenne.