Tragedia a Mariano Comense nel primo pomeriggio. Un ragazzino di soli 16 anni è caduto nel vuoto, precipitando dal tetto di un capannone.
Verso le ore 14 gli operai che lavoravano all’interno del mobilificio Line Gianser, in via Sant’Ambrogio, hanno improvvisamente sentito un tonfo: accorsi sul luogo del fatto hanno subito dato l’allarme. A quanto pare il giovane sarebbe volato da un altezza di circa cinque metri, finendo nel cortile dell’azienda, forse per il cedimento di una lastra di vetro o di un pannello della copertura della fabbrica. Insieme alla vittima erano presenti altre due persone, un amico ed il fratello del ragazzo ferito.
Immediatamente sono scattati i soccorsi nei confronti del 16enne che, in seguito all’incidente, aveva perso conoscenza: è stato trasportato in elicottero al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Como, dove sarebbe arrivato in codice rosso e ora verserebbe in condizioni molto gravi. Le prossime ore saranno fondamentali per capire meglio il quadro clinico del paziente, che al momento appare davvero critico.
Un gioco finito tragicamente
Sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Cantù che, insieme agli uomini della polizia locale, stanno svolgendo tutti gli accertamenti necessari a ricostruire l’accaduto. Secondo le prime indiscrezioni i tre ragazzi erano sul capannone per giocare.
Molto probabilmente si stavano esibendo in corse e salti da un tetto all’altro, tipici della disciplina del parkour. Proprio durante uno di questi esercizi, una parte della copertura avrebbe ceduto ed il giovane sarebbe caduto dall’alto, sotto gli occhi del fratello e dell’amico. O almeno questa è l'ipotesi degli inquirenti.
Il parkour una disciplina che ha preso piede in tutto il mondo
Il parkour è una disciplina sportiva metropolitana che si è diffusa molto negli ultimi anni tra i giovanissimi. Inventata in Francia all’inizio degli anni ’90 da David Belle, si è sviluppata ovunque attraverso i filmati postati sul web. Consiste nell’eseguire un percorso – di solito urbano – superando tutti gli ostacoli presenti con agilità, naturalezza e semplicità di movimento, attraverso un adattamento del corpo all’ambiente circostante, mediante l’utilizzo di salti, corse, arrampicate ed acrobazie.
Lo scopo del gioco è quindi quello di mettere il meno possibile i piedi per terra durante l’esibizione, usando gli ostacoli come dei trampolini per potersi lanciare in avanti. Curiosamente questa attività, ormai da anni vista come un tipico esempio della cultura underground delle periferie, nasce da un metodo di addestramento delle truppe militari, inventato nei primi anni del novecento da Georges Hébert, un ufficiale di marina francese.