A San Donato Milanese, in provincia di Milano presso la strada Paullese, ieri 20 marzo intorno alle 12:00, il conducente di un bus, Ousseynou Sy di 47 anni e di origini senegalesi ha improvvisamente dirottato e dato fuoco al mezzo che stava guidando, nel quale viaggiavano diversi studenti. Sul posto sono intervenuti prontamente diversi mezzi di soccorso, circa una decina di ambulanze, insieme ai carabinieri della zona ed un elicottero.

La tragedia non ha causato feriti

Secondo quanto ha riportato l'azienda regionale emergenza, la tragedia avvenuta tra San Donato Milanese e Peschiera Borromeo non avrebbe causato feriti.

A bordo del bus c'erano 51 ragazzi della scuola media Vailati di Crema. Secondo il racconto dei ragazzi presenti l'uomo in un primo momento avrebbe sequestrato tutti i cellulari per evitare che qualcuno chiamasse la polizia e avrebbe legato tutti con fascette ferma cavi. Fortunatamente, però, uno degli studenti è riuscito a nascondere il suo telefono e ad allertare i soccorsi, che sono intervenuti immediatamente agganciando il mezzo e sfondando i finestrini, riuscendo a portare tutti in salvo. L'uomo che nel frattempo aveva dato a fuoco al bus ha riportato diverse ustioni, soprattutto al braccio, ed è stato poco dopo arrestato dai carabinieri. Dopo l'accaduto tutti gli studenti, notevolmente sconvolti, sono stati portati nella palestra della scuola Margherita Hack di San Donato Milanese, dove hanno aspettato i loro genitori e i soccorsi.

Strage per 'vendicare i morti'

Molti dei ragazzi presenti sull'autobus hanno testimoniato che l'uomo, in evidente stato confusionale, li ha minacciati dicendo che nessuno sarebbe uscito vivo. Sembrerebbe, infatti, che il conducente avrebbe detto di voler fare una strage per vendicare i morti che tutti i giorni ci sono nel mar Mediterraneo e si stava recando in direzione Linate.

Secondo le indagini degli inquirenti Ousseynou Sy avrebbe già dei precedenti penali per abuso sessuale su minori e per guida in stato di ebrezza. Al momento l'uomo è indagato per strage, incendio, sequestro di persona e resistenza al pubblico ufficiale, inoltre la procura di Milano sta valutando addirittura la tesi del terrorismo.

L'accaduto poteva trasformarsi in una gigantesca tragedia che fortunatamente è stata impedita dalla prontezza e il coraggio del ragazzo che è riuscito a chiamare i soccorsi. Il ministro dell'interno Matteo Salvini in seguito all'accaduto ha disposto subito la perquisizione della casa dell'aggressore per ulteriori accertamenti del caso.