E' mistero intorno alla morte di Imane Fadil, la 34enne che era probabilmente il teste chiave nel processo Ruby Ter in cui, lo ricordiamo, è indagato anche Silvio Berlusconi. La vicenda è nota e riguarda alcune cene tenute ad Arcore, dove risiedeva lo stesso Cavaliere. La giovane è improvvisamente morta a Milano lo scorso primo marzo, ma la notizia del suo decesso è trapelata soltanto oggi. La donna si trovava ricoverata all'ospedale Humanitas, ma secondo quanto riportano fonti giornalistiche piuttosto affidabili come Repubblica, la ragazza si sarebbe confidata in precedenza sia con il fratello che con il suo legale, proprio durante il ricovero, dicendo loro di temere essere stata avvelenata.

Sulla vicenda la Procura milanese ha aperto un fascicolo di indagine. Al momento non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati.

La Procura: 'Diverse anomalie nella cartella clinica'

Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi, ma tengono conto comunque di quello che la ragazza ha detto sia al famigliare che al legale. Il procuratore capo, Francesco Greco, intervistato dai colleghi del quotidiano Repubblica, ha riferito che sulla cartella clinica della 34enne ci sarebbero diverse anomalie, attualmente anche queste al vaglio degli investigatori. Sul corpo della giovane, come solitamente si fa in questi casi, è stata disposta un'autopsia, la quale mira proprio ad accertare le cause del decesso della Fadil.

Solo in quel momento si potranno conoscere ulteriori dettagli sul suo decesso, avere la conferma se sia morta per avvelenamento e, se si, da quale sostanza. Nell'indagine Ruby Ter sono stati già ascoltati diversi testimoni, ma Imane sarebbe stata probabilmente quella che avrebbe far potuto chiudere il cerchio intorno alla vicenda di Arcore.

L'ospedale non avrebbe comunicato nulla alla magistratura

Come detto in apertura, la giovane si trovava ricoverata all'ospedale Humanitas, che è situato a Rozzano (alle porte del capoluogo lombardo), dove era ricoverata addirittura dal 29 gennaio. Stando a quanto riferisce la stampa locale e nazionale, Imane Fadil è stata ricoverata sia in terapia intensiva che in rianimazione.

Anche gli inquirenti confermano che i sintomi fossero quegli tipici dell'avvelenamento e gli stessi ci tengono ad informare i media che la notizia a loro è giunta solo qualche settimana fa. Durante tutto questo tempo l'ospedale non avrebbe comunicato alcunché all'Autorità Giudiziaria. Probabilmente la struttura sanitaria chiarirà la sua posizione e gli inquirenti vorranno sicuramente ascoltare anche i medici per far luce su quella che, al momento, pare una morte davvero sospetta. In precedenza, la giovane modella aveva dichiarato queste parole in un'intervista rilasciata sempre a Repubblica: "Pago ancora oggi per aver detto la verità su Silvio Berlusconi". Lei stava anche scrivendo un libro sul caso: le bozze, anche queste, sono state sequestrate dalla Polizia per vedere che cosa c'era scritto.