Non era più felice assieme a lui e per questo motivo aveva deciso di separarsi nonostante avessero un figlio assieme. Una decisione ritenuta inaccettabile dall'uomo, Salvatore Tamburrino, di quarantuno anni che, per questo motivo, ha deciso di compiere un tremendo omicidio. L'episodio si è verificato in provincia di Napoli, esattamente in una palazzina di via Papa Giovanni XXIII, a Melito. Il marito ha impugnato la sua pistola e ha inferto tre colpi contro la donna, Norina Matuozzo, che è crollata a terra in una pozza di sangue davanti agli occhi inorriditi dei suoi due figli (solo uno dei due era figlio dell'assassino).
Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, infatti, la donna è stata uccisa senza pietà, con i colpi di pistola sparati da distanza ravvicinata. L'uomo pare sia affiliato al clan Di Lauro, uno dei più influenti del territorio di Napoli Nord. L'omicidio è avvenuto nella mattinata di sabato 2 marzo all'interno dell'appartamento di famiglia.
Omicidio a Napoli: la spara nella stessa casa in cui erano presenti i suoi due figli
A seguito del delitto, l'uomo ha deciso di consegnarsi alla polizia di Napoli dopo aver informato dell'accaduto il suo avvocato. L'omicidio sarebbe scaturito al culmine di una discussione tra i due coniugi, una delle tante scoppiate in questi ultimi tempi. Il quarantunenne non accettava la volontà da parte di sua moglie di ottenere la separazione.
Così, l'uomo si è recato a casa della donna, dove viveva assieme ai suoi genitori e ai suoi due bimbi di sette e quattordici anni, minacciando prima di suicidarsi. Dopodiché Salvatore avrebbe chiesto alla donna di appartarsi in privato in un'altra camera ed è proprio lì che, dopo l'ennesimo rifiuto di riappacificazione, ha estratto l'arma da fuoco e l'ha sparata.
Gli avvocati: ha preparato un testamento in cui dice di volersi uccidere
A lanciare l'allarme alle forze dell'ordine sono stati i vicini di casa che si sono subito allertati nel momento in cui hanno sentito gli spari e le grida provenienti dall'abitazione della donna. Salvatore Tamburrino, invece, si è immediatamente messo in fuga, temendo di essere fermato dai residenti della zona, ma poco dopo ha deciso di costituirsi.
Pare che, secondo gli avvocati che lo difendono, abbia scritto anche un testamento in cui dichiara la sua voglia di farla finita. Un elemento che non è ancora stato confermato dagli inquirenti. Adesso l'uomo è stato fermato e deve rispondere dell'accusa di omicidio e detenzione illegale di un'arma da fuoco.