Ad una settimana dall'omicidio di Stefano Leo, 34enne sgozzato mentre camminava sul lungo Po Machiavelli, Torino si ritrova a fare in conti con un altro gravissimo fatto di sangue. Ieri sera, un ventunenne di origini pachistane è stato accoltellato all'addome. Il giovane è stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni. Nessuna traccia, invece, dell'aggressore.
L'aggressione
Ieri, sabato 2 marzo, poco dopo le 23 un giovane pachistano è stato accoltellato mentre si trovava, nel controviale di Lungo Dora Napoli, all'angolo corso Principe Oddone (proprio a pochi passi dal fiume).
Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo sarebbe stato raggiunto da almeno due fendenti: uno lo ha colpito all’addome e l'altro al fianco.
Immediatamente, sul posto è arrivata un un’ambulanza del 118 e una volante della Polizia di Stato. Il 21enne è stato trasportato in codice rosso all'Ospedale Giovanni Bosco, dove, nella notte, i medici lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per scongiurare lesioni agli organi vitali.
Nessun testimone
Gli inquirenti - in attesa di poter ascoltare il ferito - stanno indagando sulla terribile aggressione e stanno cercando di ricostruirne l'esatta dinamica. In strada, in quel momento, c'erano poche persone e, a quanto pare, nessuno ha assistito all'accoltellamento.
Non si esclude, per questo, che il ragazzo sia stato colpito vicino alle case che costeggiano il viale, direzione piazza Baldissera, e che poi si sia spostato sullo stradone per chiedere aiuto.
Sebbene alcune zone di corso Principe Oddone, nonostante i tanti interventi mirati, siano in parte ancora una "piazza di spaccio", pare che il 21enne non sia stato aggredito per questioni di droga.
Il precedente
Solo una settimana fa, sabato 23 febbraio, la città di Torino è stata sconvolta da un altro accoltellamento, in tal caso addirittura mortale.
Stefano Leo, commesso 34enne originario di Biella, è stato aggredito con un grosso coltello da uno sconosciuto mentre percorreva Lungo Po Machiavelli per andare al lavoro, restando ucciso.
Gli investigatori del locale comando provinciale, coordinati dal colonnello Francesco Rizzo, anche in questo caso, escludono che il giovane, dalla vita semplice ed irreprensibile, possa essere stato coinvolto in questioni di droga, Al momento, gli inquirenti sono sulle tracce di un uomo dalla pelle scura, forse nordafricano, con i capelli ricci raccolti in una coda ed il fisico asciutto; un soggetto considerato irascibile, instabile e pericoloso.