A tre giorni dall'inizio del più grande black-out della sua storia, il Venezuela è in ginocchio. Il senatore repubblicano Marco Rubio, dagli States, riportando su Twitter una notizia di VPItv, ha lanciato l'allarme: "Nel reparto neonatale di un ospedale sono morti 80 bambini. Se qualcuno non interverrà con importanti aiuti, il Paese si troverà a fare i conti con una catastrofe senza precedenti". Il governo Maduro ha deciso di chiudere uffici e scuole, mentre Juan Guaidò, leader dell'opposizione, è pronto a chiedere lo stato emergenza.
Strage di bambini
Il Venezuela - già provato da una durissima crisi Politica ed economica - da quasi 72 ore è sprofondato nel buio più profondo. Il blackout ha messo il paese in ginocchio, lo ha completamente bloccato. E le notizie più drammatiche, inevitabilmente, stanno arrivando proprio dalle strutture ospedaliere, impossibilitate per via dalla mancanza di corrente elettrica, ad utilizzare i macchinari salvavita. Presso l'Hospital Universitario della città Maracaibo (secondo centro del Venezuela), da giovedì sono morti 80 bambini.
La situazione, come ha denunciato sui social anche il senatore federale per la Florida Marco Rubio è fuori controllo. e servono ingenti aiuti.
Report that at least 80 neonatal patients have died at University Hospital in Maracaibo, Zulia, since the blackout began on Thursday in #Venezuela.
— Marco Rubio (@marcorubio) 10 marzo 2019
Unimaginable tragedy. Heartbreaking. https://t.co/1M6PCxyMdh
'Dichiareremo lo stato d'emergenza'
La preoccupazione di Rubio è stata condivisa anche da Juan Guaidò, Il leader del partito Volontà Popolare ha annunciato la sua decisione di far dichiarare al Parlamento lo "Stato di emergenza nazionale" e, per questo, nelle scorse ore ha fatto il punto della drammatica situazione.
Il lungo black-out, ha sottolineato, ha lasciato nel buio più assoluto 16 stati venezuelani. Altri sei, possono contare solo parzialmente sull'energia elettrica. La mancanza di elettricità, inoltre, sta costando al settore privato ben 400 milioni di dollari.
La situazione è insostenibile, ma il presidente Nicolas Maduro ed i suoi sostenitori si limitano ad accusare Washington ed a postare rassicuranti tweet.
Il presidente, in un video diffuso sui social, tranquillo e sicuro di sé, ha impartito indicazioni ai suoi governatori e ha invitato i cittadini a rimanere uniti e a mantenere la calma. Poi, ha assicurato: "Stiamo lavorando per recuperare il sistema elettrico nazionale".
Nuestra lucha es por el destino y el futuro de nuestra amada Patria, enfrentando las más fuertes agresiones imperialistas que jamás haya vivido la República en 200 años. Llamo al pueblo venezolano a mantener la moral y la unidad. ¡Venezuela saldrá Victoriosa! pic.twitter.com/dty1JC05VX
— Nicolás Maduro (@NicolasMaduro) 11 marzo 2019
Il ministro della Comunicazione Jorge Rodriguez, invece, nelle scorse ore ha comunicato che per oggi, lunedì 11 marzo, il governo bolivariano sospenderà le lezioni e le attività lavorative al fine di sconfiggere, con la forza della vita e della verità l'attacco terroristico in atto contro il Venezuela.