Erano costretti a vivere una vita di schiavitù, costretti a vendere il loro corpo, a svolgere lavori pesanti e a condizioni di vita veramente precarie. Questo l'incubo che ben 216 persone, tra cui anche 157 bambini, si sono ritrovate a vivere. L'episodio è avvenuto in Africa, precisamente tra Nigeria e Benin, dove l'Interpol, organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia e al contrasto del crimine internazionale, coadiuvata dalle forze dell'ordine, ha intercettato questo vero e proprio traffico di esseri umani, riuscendo a salvare le vittime.

Secondo quanto si apprende dal noto sito Fanpage.it, infatti, durante l'operazione, che ha preso il nome di "Epervier II", sono intervenuti cento agenti, tutti coordinati dall'Interpol, per porre fine ai pestaggi e agli abusi psicologici di cui queste persone e questi bambini erano vittime.

Orrore in Africa: erano costretti a vendere il proprio corpo e a fare gli schiavi, liberati 157 minori

Venivano continuamente minacciati di morte e ai minori veniva intimato che non avrebbero mai più rivisto i loro genitori. Ad annunciarlo è la stessa Interpol attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale, in cui viene specificato che i 157 bambini erano provenienti dal Benin, dal Togo, dalla Nigeria, dal Burkina Faso, dal Niger, dalla Nigeria.

Questi venivano messi a lavorare nei mercati cittadini oppure per trasportare delle merci pesanti. I più piccoli erano addirittura costretti a trasportare dei sacchi di riso di 40 kg, oltrepassando la frontiera tra Benin e la Nigeria. Le femminucce, invece, o svolgevano il ruolo di cameriere o di domestiche o purtroppo venivano costrette a vendere il loro corpo.

Adesso i bimbi messi in salvo sono stati affidati alla Naptip, agenzia che si occupa delle vittime di tratta di persone o sono tornati a casa con le proprie famiglie.

Le dichiarazioni di Paul Stanfield

A seguito di questo intervento, le forze dell'ordine hanno messo all'arresto quarantasette persone, sospettate di essere dei trafficanti e hanno posto sotto sequestro vari mezzi di trasporto, soldi contanti, computer e smartphone nel tentativo di portare a termine questa operazione molto delicata, che sarebbe cominciata ad aprile.

Gli agenti di polizia sono riusciti a sgominare questa tratta di esseri umani intervenendo nei mercati di Porto-Novo e di Abuja, oltre che nei porti, negli aeroporti e nel territorio confinante tra i due Paesi. Il direttore sul crimine organizzato dell'Interpol, Paul Stanfield, ha dichiarato che si tratta di gruppi criminali che hanno come solo obiettivo quello del denaro e che è molto complicato riuscire a fermarli in quanto nei posti interessati mancano le risorse, anche se sono da riconoscere i progressi effettuati negli ultimi anni proprio a contrasto di questo assurdo fenomeno ancora molto diffuso.