Lo Sri Lanka devastato dagli attentati kamikaze non ha pace. Oggi un'altra esplosione ha colpito Colombo nei pressi della chiesa di Sant'Antonio, già presa di mira ieri insieme ad altre chiese ed hotel. L'epicentro degli attentati è stata proprio la capitale, ad alta densità di chiese cattoliche e quindi di fedeli in un paese a maggioranza buddista. E' stata ormai accertata la pista jihadista; del resto, proprio in queste ore, stanno montando le polemiche per via della notizia data dal quotidiano The Irish Sun riguardo all'allarme attentati lanciato dal capo della polizia locale ben 10 giorni fa, rimasto evidentemente inascoltato.

L'attacco, anomalo per la precisione chirurgica dell'esecuzione, ha dato luogo a ben sei esplosioni simultanee nella mattinata di Pasqua in varie chiese e hotel del Paese, cogliendo di sorpresa popolazione locale e turisti. Altre due esplosioni, più distanziate nel tempo, hanno colpito due sobborghi di Colombo: Dehiwala e Dematagoda. Il bilancio è drammatico: 290 morti, di cui 36 stranieri e ben 500 feriti, ma il numero è purtroppo destinato a salire.

Chiese gremite di fedeli, hotel famosi in tutto il mondo - lo Shangri-la, il Kingsbury e il Cinnamon Grand - vengono proditoriamente colpiti in una fase di ascesa del turismo nell'antica isola di Ceylon, zona considerata fra le più sicure al mondo, è stata teatro dell'ennesima tragedia della follia.

Sgomento e dolore sono dipinti sui volti delle persone.

Anche vittime illustri negli attentati in Sri Lanka

Anche i potenti sono stati protagonisti di questa orribile vicenda: Anders Holch Povlsen, il miliardario danese proprietario della catena Bestseller e principale azionista di Asos, ha perso tre dei quattro figli durante una delle esplosioni a Colombo.

Il dolore è come la fortuna: cieco e sordo, senza distinzioni né riguardi per nessuno.

Intanto è scattato il coprifuoco in tutto il Paese; l'allarme non è rientrato, sono possibili altri attentati. Persino la rete è stata oscurata: per la prima volta, un governo censura i social per la destabilizzazione che le false notizie diffuse via facebook o twitter avrebbero provocato.

Un primo risultato, oltre al tragico bilancio di morti e feriti, gli attentati l'hanno ottenuto: panico o strategia della tensione, come si diceva in Italia negli anni di piombo? Soltanto il tempo e le indagini potranno chiarire molte cose, anche se il disegno eversivo è ormai chiaro.

Nessun luogo deve più ritenersi sicuro; ovunque e in ogni momento una vacanza o un viaggio di lavoro, insomma la quotidianità può trasformarsi nell'incubo peggiore. Intanto ben 87 detonazioni hanno squarciato l'aria vicino alla principale stazione di autobus di Colombo; l'orrore continua.

Eppure, l'antico nome dal sapore esotico, Ceylon, e i variopinti abiti dei pacifici abitanti dell'isola rimandano il pensiero alle avventure favolose narrate nei romanzi di Salgari dove, almeno, vi era ancora spazio per l'avventura e l'amore. E il lettore poteva almeno permettersi il lusso di sognare.