Una vicenda squallida che vede come protagonisti tre ultrasessantenni ed un uomo che oggi ha quasi quarant’anni. Tutti risultano indagati per aver intrattenuto rapporti con una baby squillo che aveva solo 17 anni all’epoca dei fatti, risalenti alla primavera del 2014. Infatti la procura di Genova accusa i quattro per gli atti sessuali con la minorenne, mentre solamente in un caso è contestato anche il reato di induzione alla prostituzione minorile. Secondo quanto anticipa La Stampa, i riscontri effettuati dagli inquirenti e le intercettazioni telefoniche non lascerebbero spazio a dubbi.

Le chiamate e gli sms dei clienti della giovane, in cui si richiedevano prestazioni a luci rosse, da consumarsi a casa oppure in automobile, testimoniano perfino le tariffe, dai 20 ai 50 euro, a seconda del “servizio” offerto, pagabili in contanti o con ricariche per il cellulare della ragazza.

Gli incontri con la minorenne

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Federico Manotti, hanno stabilito che gli incontri con la giovane – nata nel 1997 – sarebbero avvenuti ad Imperia, in cui vivevano i tre clienti di 39, 66 e 72 anni, a Diano Marina, dove invece risiedeva il quarto indagato, un 71enne, ed infine a San Bartolomeo al Mare. Solo il 66enne risulta accusato anche di induzione alla prostituzione, perché più volte avrebbe proposto alla ragazza di vedersi con il suo amico di 72 anni ed altri possibili clienti, a cui aveva girato il numero di telefono della diciassettenne.

Dalle intercettazioni non sono emerse solamente le richieste di denaro, ma anche l’intenzione di portare la donna in un’abitazione, per stare più tranquilli. Anche in questo caso sarebbe stato importante il ruolo da intermediario del 66enne, che per primo aveva offerto agli altri il contatto con la giovane. Comunque tutti e quattro gli indagati avrebbero consumato rapporti con la baby squillo.

La ragazza ora è in un centro per minori

Nei giorni scorsi si sono ufficialmente concluse le indagini preliminari. Nel corso dell’inchiesta sono state adottate misure speciali di protezione nei confronti della ragazza, che è stata ospitata in un centro di assistenza. Gli inquirenti sono rimasti sconvolti dalla notevole differenza di età tra la giovane e i tre clienti più anziani, mentre nel quarto caso si sono trovati di fronte ad un uomo con dei precedenti, per aver consumato già in passato rapporti con minorenni.

Nei prossimi giorni gli indagati depositeranno le memorie difensive: ci si aspetta che sostengano di non aver capito di trovarsi davanti ad una minore. Scaduto il termine di 20 giorni spetterà al pm presentare una richiesta di rinvio a giudizio per i quattro: a quel punto la parola passerà al giudice per le udienze preliminari.