Sono recenti le notizie del successo del golpe contro il presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir, destituito dopo 30 anni di dittatura. Secondo l'emittente Al Arabiya, sono stati liberati tutti i prigionieri politici, ma resta in dubbio il futuro politico del paese.
Al-Bashir destituito ma le proteste continuano
Mesi di proteste, iniziate nel dicembre 2018, sono culminate nel colpo di stato che proprio oggi ha segnato la fine della dittatura di al-Bashir, iniziata nel 1989 con un altro golpe. I tre decenni di presidenza sono stati segnati da oppressione, carestia e guerra.
Al-Bashir è accusato di genocidio dalla Corte Penale Internazionale per le atrocità commesse nel Darfur.
Fonti di Al-Arabiya confermano che sono stati arrestati altri membri del governo e che l'aeroporto di Khartum è stato chiuso. I servizi di sicurezza nazionale sudanesi affermano di aver liberato tutti i prigionieri politici, ma altri testimoni raccontano di come nelle città orientali di Kasala e Port Sudan la folla abbia fatto irruzione negli edifici dei servizi di sicurezza per il mancato rilascio dei detenuti.
La Sudanese Professional Association, organizzatrice delle proteste, ha chiesto espressamente ai contestatori di continuare i sit-in e di raccogliersi nella capitale. I rappresentanti dell'associazione hanno precisato che le proteste continueranno finché il regime non sarà abbattuto del tutto.
"Vogliamo un governo civile e non appoggiamo alcun colpo di stato", hanno precisato.
Verso un possibile governo di transizione
La gioia dei rivoluzionari è stata in parte attenuata dall'incertezza che riguarda il futuro del paese. Secondo un ufficiale sudanese, scrive il New York Times, funzionari dell'esercito e membri dei servizi di sicurezza stanno valutando la possibilità di instaurare un governo di transizione militare.
Il ministro della difesa sudanese ha dichiarato che la costituzione è stata sospesa e che gli ufficiali militari si apprestano a formare un governo di transizione di due anni.
Tuttavia, gli attivisti si dichiarano contrari a tale possibilità. Pochi minuti fa, Alaa Salah, ragazza simbolo di questa rivoluzione, ha dichiarato: "La gente non vuole un consiglio di transizione militare.
Non avverrà alcun cambiamento con l'intero regime di Bashir che raggira i sudanesi verso un golpe militare. Vogliamo un consiglio civile a guidare la transizione."
The people do not want a transitional military council. Change will not happen with Bashir’s entire regime hoodwinking Sudanese civilians through a military coup. We want a civilian council to head the transition. #Sudan
— Alaa Salah (@iAlaaSalah) 11 aprile 2019
Recentemente, i militari avevano protetto i contestatori dall'azione delle milizie presidenziali, ma gli analisti temono che l'esercito non possa svolgere il ruolo di forza unificatrice nazionale, visto il passato di abusi e violenza nei confronti dei rivoltosi.
Il ministro della difesa, che ha confermato la destituzione di al-Bashir e lo scioglimento del governo, assicura che molto presto saranno organizzate delle nuove, democratiche elezioni.