La polizia al lavoro a Manduria, la cittadina tarantina travolta dallo tsunami relativo al caso di Antonio Stano. Gli agenti stanno indagando su un nuovo episodio avvenuto stavolta a febbraio scorso. Un 51enne ha infatti denunciato di aver subito l'incendio della sua abitazione in quel periodo. Al momento, lo precisiamo, non è stato riscontrato nessun legame con la "banda degli orfanelli", il gruppo che avrebbe ucciso il citato Antonio Stano. Le generalità dell'uomo che ha sporto questa nuova denuncia non sono state rese note. Secondo quanto riporta la stampa locale, quest'ultimo sarebbe stato comunque oggetto di scherno da parte di alcuni ragazzini, sarebberi stati in tre secondo il racconto della presunta vittima.

Le analogie con il caso di Antonio Stano

Il quotidiano Repubblica riferisce che, quando la casa del 51enne andò a fuoco, non vi era nessuna persona al suo interno, ma solo i tre cani randagi da lui accuditi. Purtroppo gli animali sono morti tra le fiamme, per loro non c'è stato nulla da fare. Anche quest'altra persona che sarebbe oggetto delle angherie di un gruppo di bulli vive di espedienti e in una condizione di estrema povertà, proprio come Antonio Cosimo Stano che, per un lungo periodo, ha subito le sevizie di un gruppo composto da 14 ragazzini, otto dei quali al momento si trovano in carcere. Dovranno rispondere di accuse gravissime come quella di tortura, aggravata dalla crudeltà, violazione di domicilio e sequestro di persona.

Il 66enne morì il 23 aprile scorso in ospedale, dopo 18 giorni di agonia. Venne trovato il 6 aprile legato ad una sedia dagli agenti della Squadra Mobile della locale stazione, le sue condizioni erano disperate, poiché la vittima era stata colpita a bastonate. Il giorno prima c'era stata una denuncia dei vicini e del parroco che da giorni non vedevano l'uomo uscire da casa e che, inoltre, avevano sentito delle urla provenire dall'abitazione.

Il 51enne era stato minacciato

Come Antonio Stano, anche quest'uomo che ha denunciato l'incendio della sua abitazione era stato minacciato dai suoi aguzzini. "Mi avevano detto che mi avrebbero bruciato la casa", così ha riferito il 51enne agli inquirenti che adesso vogliono vederci chiaro. Quella sera di febbraio, i Vigili del Fuoco intervennero immediatamente sul luogo del fatto di cronaca, ma purtroppo la casa andò completamente distrutta.

L'allarme fu dato dai vicini. Al momento, lo ribadiamo, non c'è alcun collegamento con il caso Stano, ma sicuramente anche su questo nuovo e assurdo episodio presto si potranno conoscere ulteriori particolari. Se si tratti di un incendio doloso o di un incidente nessuno può dirlo con certezza. sulle indagini vige al momento il massimo riserbo con gli investigatori che non escludono ovviamente nessuna pista.