Un vero e proprio terremoto giudiziario si è abbattuto nelle ultime ore in Lombardia, precisamente tra le province di Milano e Varese, dove un'inchiesta coordinata dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia) ha fatto emergere l'esistenza di due distinti gruppi criminali. Secondo chi indaga il sodalizio era dedito alla richiesta di tangenti, e avrebbe anche avuto rapporti con organizzazioni criminali giudicate di stampo mafioso, come ad esempio la 'Ndrangheta. Sono 95 in totale le persone indagate, in un'inchiesta che ha coinvolto anche altre 7 province lombarde.
I reati contestati sono: associazione per delinquere aggravata dall'aver favorito un'associazione di tipo mafioso, finalizzata a corruzione, finanziamento illecito ai partiti, oltre che di aver prodotto fatture false. Gli indagati dovranno rispondere anche di abuso d'ufficio.
Arrestati Pietro Tatarella e Fabio Altitonante
L'indagine ha portato agli arresti anche esponenti di primo piano del panorama politico lombardo, come ad esempio Pietro Tatarella, il quale è noto consigliere di Forza Italia del comune di Milano e candidato alle prossime elezioni Europee, previste per il 26 maggio. Anche il consigliere regionale Fabio Altitonante è stato arrestato, quest'ultimo è il sottosegretario all'area Expo.
Per dovere di cronaca e completezza di informazione dobbiamo precisare che non tutte le ordinanze di custodia cautelare, eseguite rispettivamente dai Carabinieri della stazione di Monza e dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio (Varese), hanno previsto il carcere per gli indagati. Sono solo 12 infatti le misure cautelari che hanno condotto alcuni soggetti indagati dietro le sbarre, tutte le altre sono state eseguite in regime di domiciliari, oppure all'obbligo di dimora o presentazione alla polizia giudiziaria.
Tentativo di corruzione anche verso il Presidente della Regione
Secondo quanto riporta la testata giornalistica locale on-line, Milano Today, ci sarebbero stati anche tentativi di corrompere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, quest'ultimo comunque estraneo ai fatti e non iscritto nel registro degli indagati.
In totale la maxi operazione scattata all'alba di questa mattina ha visto coinvolti oltre duecentocinquanta militari. Un dispiegamento di forze quindi notevole, che ha smantellato questo sodalizio, ritenuto responsabile di reati gravissimi. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, ci potrebbero essere novità su questa inchiesta. Dietro le sbarre è finito anche Daniele D'Alfonso, il quale è un imprenditore attivo nel settore dei rifiuti, molto noto sul territorio regionale.