E' stato scarcerato Dario Bordoni, il 25enne tra i quattro studenti Erasmus italiani coinvolti nella rissa di sabato scorso a Cadice, in Spagna. Secondo il giudice spagnolo, il pugno dato da Dario che ha scaraventato a terra il 30enne spagnolo è legittima difesa. Dunque la giustizia spagnola ha dato ragione al ragazzo, ma c'è anche da considerare che il video della rissa che ha fatto il giro del web è solo l'epilogo di una storia ben più lunga che è iniziata venerdì notte, quando i quattro ragazzi italiani sono stati aggrediti dagli spagnoli all'interno del locale.

Questo quanto scrive il Corriere della Sera: "Ci sono due ragazze che stanno ballando, ad un certo punto arrivano alcuni spagnoli (tra cui quello finito in ospedale per il calcio) che si avvicinano a loro in maniera molto molesta. Un amico italiano di Dario prova a farli andare via di lì ed ecco che inizia la prima rissa nel locale. Gli spagnoli se la prendono con il ragazzo anche per la sua piccola statura. Ed è a quel punto che Dario è intervenuto".

Tutti i momenti che hanno portato alla terribile e violenta rissa

Ma Dario non è stato l'unico ad intervenire per difendere l'amico, sono intervenuti anche i bodyguard del locale che hanno cacciato via dalla discoteca gli spagnoli. Proprio in riferimento a questo dettaglio importante, il ragazzo 25 enne ha raccontato: "I bodyguard hanno cacciato via gli spagnoli, ma questi ultimi ci hanno aspettato fuori dal locale a me e i miei amici e quando siamo usciti e ricominciato tutto con più violenza".

Successivamente, dopo la rissa i quattro studenti italiani sono tutti finiti in caserma e sono stati interrogati dalla polizia spagnola. Poi, dopo la ricostruzione dei fatti sono stati scarcerati tutti tranne il 29enne casertano Emilio, colui che ha sferrato il calcio alla tempia al ragazzo spagnolo già a terra. Infatti, proprio in riferimento a questo episodio, Dario ha voluto condannare il gesto dell'amico: "La sua è stata un'azione violenta e totalmente gratuita.

Mi dissocio da quel gesto perché una cosa del genere non si può fare nemmeno in un momento di rabbia come quello".

Il 25enne italiano ha deciso di rimanere in Spagna per dare gli esami

Il ragazzo scagionato, a differenza degli altri due ragazzi, ha deciso di non tornare in Italia e quindi rimarrà a studiare all'Università di Cadice in Spagna.

Infatti, il 25enne nonostante l'invito dei genitori a ritornare in patria (soprattutto per le varie minacce che riceve sui social), ha deciso di continuare il suo percorso Erasmus e sostenere la sessione d'esami in Spagna. Infine queste le sue parole al quotidiano: "Mi hanno descritto come un violento e hanno associato alla mia immagine parole che non mi rappresentano. Basti pensare che il pugno che ho dato è il primo e l'unico della mia vita".