Sono dichiarazioni abbastanza pesanti quelle di Franco Roberti, ex magistrato dell'Antimafia ed Eurodeputato del Partito Democratico, il quale nella giornata del 5 giugno scorso ha pubblicato un post sui social network, precisamente su Facebook, nel quale parla di alcune responsabilità che i dem avrebbero avuto nelle nomine dei magistrati. Il Governo Renzi, secondo la teoria di Roberti, avrebbe avuto delle responsabilità di non poco conto, proprio nel momento in cui il suo potere era ormai "effimero", così lo definisce l'ex magistrato. Il suo racconto parte dall'anno 2014 quando ci fu un decreto legge con il quale si abbassò l'età pensionabile dei magistrati improvvisamente, che passò dai 75 anni ai 70 anni.

Iniziativa del PD

L'iniziativa fu presa ovviamente dall'Esecutivo presieduto da Matteo Renzi, e per Franco Roberti questa necessità era dettata da due motivi fondamentali. Il primo fu quello di liberare alcuni posti direttivi in modo tale da fare spazio a gente che aveva una cinquantina di anni, mentre il secondo (punto grave questo sottolineato dall'ex magistrato) avrebbe riguardato proprio le nomine dei magistrati, i quali dovevano essere vicini più sensibili verso il potere politico. Se tutto questo dovesse essere confermato lo scandalo Csm potrebbe assumere contorni tutt'altro che piacevoli (non che adesso lo siano), infatti, come ben si sa, la magistratura è un organo indipendente, che non ha nessun "colore politico".

Il caso in questione è partito dalle indagini intorno all'ex pm Luca Palamara: gli investigatori infatti hanno scoperto che esisteva una cordata di magistrati che si riunivano quasi in segreto per nominare i magistrati di fiducia nelle varie procure italiane. Il consigliere del Csm ha paragonato lo scandalo in questione come quello della loggia massonica deviata denominata P2.

D'altro canto il Csm respinge in toto questa accusa, ricordando che alcuni magistrati che nelle scorse ore si sono autosospesi non c'entrano assolutamente nulla con il caso Palamara. Si sta parlando precisamente di Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli e Antonio Lepre.

Franco Roberti: 'Questa è solo la punta dell'iceberg'

Per l'ex togato questa potrebbe essere solo la punta di un iceberg, e il problema potrebbe essere molto più grosso.

Per questo l'ex membro dell'Antimafia si rivolge a tutta quella stampa indipendente, "sperando che esista ancora", sottolinea fra parentesi, dicendo di non perdere di vista il caso in questione. Chiede anche al PD di prendere una posizione netta e di condannare in toto i responsabili di questo grave episodio di corruzione, che ovviamente lede il massimo organo di giustizia italiano.