E' ancora "guerra allo striscione". Durante la manifestazione sindacale unitaria dedicata al pubblico impiego in programma oggi a Roma, la Digos - secondo quanto denunciato da Michelangelo Librandi, segretario generale della Uil Fpl - avrebbe bloccato uno striscione contenente una vignetta ironica con protagonisti i ministri Di Maio e Salvini. Il sindacato aveva intenzione di metterlo al Pincio.

Lo striscione

Stamattina i sindacati sono scesi in piazza, nella Capitale, per rivendicare non solo il rinnovo dei contratti, ma anche un piano straordinario di assunzioni nella P.A.

Per l'occasione, la Uil, aveva preparato un grande striscione di 108 metri quadri striscionei, raffigurante il ministro dell'interno ed il ministro del Lavoro. Nel fumetto, Di Maio, in romanesco avverte Salvini dicendogli che mettersi contro i sindacati porta male. Per tutta risposta, il leader della Lega (con felpa blu Uil Fpl), intento a farsi un selfie, lo tranquillizza rispondendo che si sta portando avanti con il lavoro".

Michelangelo Librandi ha spiegato che l'intenzione del sindacato era quella di esporre lo striscione al Pincio, ma quando sono arrivati, questa mattina, sono stati bloccati in quanto era troppo grande. Così, i sindacalisti hanno deciso di metterlo per strada, ma a quel punto, sono intervenuti alcuni agenti della Digos che li hanno nuovamente fermati spiegando loro che non potevano aprire lo striscione in quanto era contrario ai due vicepremier.

Alla fine, come ha spiegato lo stesso segretario generale, lo striscione è stato portato in piazza del Popolo, presso il gazebo Uil, e non è stato srotolato. "Alcuni agenti ci hanno piantonato - ha aggiunto - perché non dovevamo aprirlo".

Librandi ha voluto sottolineare che la vignetta non voleva offendere nessuno, ma solo riprendere, in maniera ironica, una frase iconica del sindacalista Carmelo Barbagallo.

Le reazioni

Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio è intervenuto in merito alla questione spiegando, dal suo profilo Facebook, che non si sarebbe mai sognato di far togliere il manifesto. Poi, ha ribadito che ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione.

Il suo "collega" Salvini, invece, ha puntualizzato che non fa la guerra agli striscioni, ma si occupa della lotta alle mafie, alla droga ed ai trafficanti di esseri umani. Poi ha aggiunto: "Rispetto la decisione della Questura di Roma ed il lavoro delle forze dell''ordine, impegnate dalla mattina alla sera a proteggere gli italiani":

il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, da Bologna ha commentato che se l'episodio, ancora tutto da chiarire, fosse vero sarebbe un fatto di inaudita gravità.

Nelle scorse ore, la Questura di Roma, con una nota, ha spiegato che il personale impiegato nell'ordine pubblico ha esortato i manifestanti a rimuovere uno striscione sistemato su una parete di interesse storico e culturale nelle vicinanze del Pincio, in via Adamo Mickiewicz. La polizia ha aggiunto poi che non è stato valutato il contenuto del manifesto, ma semplicemente si è ritenuto che fosse lesivo del decoro paesaggistico.