I responsabili dell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega sono gli americani Christian Gabriel Natale Hjorth ed Elder Finnegan Lee. Non sono solamente quotidiani italiani a riportarlo ma anche l'autorevole quotidiano americano New York Times, che ha riportato quanto detto da funzionari italiani. I due assassini, di 19 e 18 anni, sono entrambi nati a San Francisco, nella ricca California, e provengono da buone famiglie. Gli assassini di Rega Cerciello dunque non sono africani, come nelle ultime ore era stato ventilato da più parti.
I giovani statunitensi erano in vacanza a Roma ed alloggiavano in un albergo nel centro della Capitale italiana.
Coltello nella camera degli americani
Uno degli autori dell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Cerciello, Finnegan Lee, ha confessato nelle ultime ore, ha affermato di aver sferrato almeno 8 coltellate al carabiniere 35enne nella notte tra il 25 e il 26 luglio a Roma, in pieno centro. Il suo legale ha dichiarato: "Per rispetto del militare è meglio non parlare". Stando a quanto riportato dal New York Times, i due californiani erano in procinto di lasciare l'Italia venerdì scorso, quando sono stati sorpresi dalle forze dell'ordine nella camera di un hotel a 4 stelle ubicato nel prestigioso quartiere Prati di Roma.
In quella camera i carabinieri hanno trovato un coltello "di dimensioni considerevoli", verosimilmente l'arma usata per uccidere il militare italiano impegnato nelle attività di contrasto al crimine nella 'città eterna'.
Nella camera d'albergo in cui soggiornavano gli americani arrestati sono stati ritrovati anche gli abiti indossati nel momento in cui Rega Cerciello è stato accoltellato a morte.
Non si conoscono ovviamente gli sviluppi di questa storia, attualmente si sa solo che il gip di Roma Chiara Gallo sta riflettendo sull'eventualità di convalidare o meno il fermo dei due americani. I giovani sono accusati di tentata estorsione e concorso in omicidio. Ma perché questa tragedia? Beh, tutto è dovuto alla droga, come spesso accade.
I due americani volevano acquistare sostanze stupefacenti a Trastevere, precisamente a piazza Mastai, ma una volta lì un pusher avrebbe indicato loro un'altra persona che avrebbe potuto vendere cocaina.
Le coltellate e poi la fuga
I giovani alla fine trovano la droga, l'acquistano ma al momento del consumo scoprono che è aspirina, non cocaina. Allora i due tornano a piazza Mastai e se la prendono col primo pusher, rubandogli il borsello e dandosi alla fuga. Il pusher ha subito avvisato i carabinieri ed è entrato in azione Cerciello Rega. Questo e un collega si sono messi in contatto con gli americani tramite il pusher, fissando un appuntamento nel quartiere Prati per la restituzione del borsello.
Proprio il quartiere Prati diventa la location della tragedia. Elder, durante la colluttazione col militare campano, ha sferrato fendenti mortali ed è fuggito con l'amico incurante delle sue condizioni. Non ci sono solo le testimonianze dei carabinieri ad avallare la colpevolezza degli americani ma anche quelle di altri soggetti, come quella del portiere dell'hotel dove la coppia soggiornava. I funerali del carabiniere italiano si svolgeranno lunedì prossimo, proprio nella stessa chiesa in cui si era sposato meno di due mesi fa.