I carabinieri della stazione di Tuturano, piccola frazione a sud di Brindisi, hanno tratto nuovamente in arresto questa mattina il 42enne Michele Zinzeri per il reato di evasione. L'uomo era stato tratto in arresto il 3 luglio scorso nell'ambito di una operazione dei militari dell'Arma mirata a contrastare il fenomeno di sfruttamento del lavoro nelle campagne, per la precisione l'indagato deve rispondere di "concorso nell'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nelle ipotesi aggravate". In quell'occasione, come si ricorderà, oltre al 42enne, venne anche fermata un'altra persona, sempre di Tuturano: per dovere di cronaca si precisa che le accuse su questo altro soggetto, D.D.L, un 50enne, sono cadute del tutto e infatti attualmente l'uomo si trova in libertà.

L'unico indagato rimane proprio lo Zinzeri, in quanto sarebbe stato il titolare di un'azienda agricola del posto. Lo stesso è residente nel territorio tuturanese, ma è originario di San Pietro Vernotico.

Trovato fuori da casa senza autorizzazione

L'indagato è stato trovato quindi fuori dalla sua abitazione senza le autorizzazioni previste in questi casi. I militari della stazione di Tuturano non hanno quindi potuto far altro che condurre il soggetto presso la casa circondariale di Brindisi, situata in via Appia, dove attualmente si trova in attesa di giudizio. Lo stesso arriverà nei prossimi giorni. Zinzeri, oltre al reato di sfruttamento del lavoro, deve anche rispondere in merito ad alcune violazioni relative al testo unico salute e sicurezza sui luoghi del lavoro.

Nei suoi terreni infatti vennero trovati alcuni braccianti agricoli, sei per la precisione, tutti richiedenti asilo, i quali, in quel frangente, riferirono di essere stati assunti "in nero", quindi senza regolare contratto di lavoro previsto dalla legge. Uno di loro, in particolare, raccontò anche di vivere in un immobile fatiscente nelle campagne del brindisino, e di aver raggiunto il posto di lavoro quella mattina stessa.

Mancata formazione

Inoltre, i militari hanno scoperto, sempre durante l'operazione del 3 luglio scorso, che i lavoratori non avevano frequentato alcun corso di formazione, ed erano appunto sprovvisti dei più elementari dispositivi di sicurezza che devono tenersi sui luoghi di lavoro. Sicuramente nei prossimi giorni si potranno conoscere ulteriori particolari su questa vicenda, e si attende quindi che si esprimano le autorità competenti.

Le forze di polizia prestano sempre molta attenzione al fenomeno del caporalato o dello sfruttamento nelle campagne, e il brindisino in particolare, proprio in questo periodo, è al centro di numerosi controlli, che hanno già portato a svariate denunce anche di natura penale. I braccianti, tornando al caso tuturanese, non avevano effettuato neanche le visite mediche.