La task force anticaporalato del Nucleo Provinciale dei carabinieri di Brindisi ha scoperto un nuovo caso di sfruttamento del Lavoro nelle campagne situate intorno alla piccola frazione di Tuturano. Per essere precisi, i militari dell'Arma hanno individuato un giovane pastore 20enne, originario del Gambia. Lo stesso era addetto a pascolare le greggi di una masseria che si trova proprio in agro di Tuturano. Secondo quanto accertato dai militari, il ragazzo lavorava per circa 13-14 ore al giorno, per una paga che si aggirava intorno ad 1,5 euro per ora, in totale 650 euro mensili.

Il lavoratore era sprovvisto di regolare contratto di assunzione e anche il suo permesso di soggiorno era scaduto nel maggio scorso. A questo punto i militari si sono recati presso l'azienda zootecnica in questione, e dopo un sopralluogo hanno anche scoperto che il soggetto viveva in condizioni disumane, ed era costretto a dormire su un giaciglio che si trovava sempre nell'area della masseria. Per questo sono stati arrestati con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro due persone del posto, un uomo e la sua consorte: si tratta di A.V., 51 anni, già conosciuto alle Forze dell'Ordine per svariati reati di natura penale anche del tipo associativo, e di P.C., 37enne incensurata nata a San Pietro Vernotico, ma titolare della stessa azienda agricola e zootecnica.

Contestati anche reati ambientali

Contestualmente all'emissione del provvedimento di custodia cautelare nei confronti dei due, i militari dell'Arma hanno eseguito una serie di ispezioni nell'area della fabbricato adibito ad uso agricolo, contestando agli indagati anche reati in materia di smaltimento illecito di rifiuti. Agli stessi veniva appiccato fuoco: si trattava in particolar modo di plastiche provenienti dalle pulizie delle stalle dove erano tenuti gli ovini.

L'area circostante la masseria è stata quindi sottoposta a sequestro giudiziario, e secondo quanto si apprende dai media locali nella zona è intervenuto anche il personale dell'Azienda Sanitaria Locale, per verificare se fossero necessarie bonifiche, in quanto sul terreno sarebbe stata presente ogni tipologia di rifiuti.

Intervenuti tecnici comunali per verificare abusi edilizi

Nell'azienda zootecnica i carabinieri hanno fatto anche intervenire i tecnici del Comune di Brindisi, specificatamente quelli del settore edilizia, al fine di effettuare i controlli sull'immobile in modo da rilevare se ci fossero interventi abusivi. Non sarebbe emerso niente di rilevante in quest'ultimo caso. Dopo le formalità di rito, il 51enne è stato trasferito presso la casa circondariale di Brindisi, mentre, su disposizione dell'autorità giudiziaria, la consorte dello stesso ha beneficiato degli arresti in regime di domiciliari sempre all'interno della masseria.