Passaggio di testimone tra i due colossi di telecomunicazioni, ovvero la Comdata e la Transcom. Secondo quanto riporta la stampa nazionale, pare che la prima, entro la metà del prossimo mese comincerà ad erogare i servizi di assistenza clienti per conto dell'Inps, l'ente nazionale per la previdenza sociale. Questi ultimi sono stati svolti fino a questo momento proprio da Transcom, ma ancora per breve tempo la situazione rimarrà la stessa. Comdata, insieme a Network Contacts, si è aggiudicata infatti la gara da 150 milioni di euro per la fornitura e la gestione dei servizi dell'istituto.

Ieri, però, in tutto il Paese i lavoratori interinali che lavorano presso Transcom hanno scioperato in quanto sono molto preoccupati per il loro futuro: diverse persone hanno infatti il contratto che è di prossima scadenza, mentre per altri lavoratori si teme che non possano essere riconfermati. Diverso il discorso per i loro colleghi che sono stati assunti in pianta stabile dall'azienda.

Sciopero di tre ore

Gli interinali nella mattinata del 25 ottobre si sono fermati per circa tre ore, manifestando il loro disappunto per questa situazione che si è venuta a creare. Le attività di customer care dovranno cominciare in Comdata a partire dal primo dicembre prossimo, ma come già detto in apertura le stesse potrebbero cominciare dalla metà del prossimo mese.

Ancora però non è dato sapere quanti operatori somministrati riusciranno a transitare automaticamente da un'azienda all'altra. Per questo gli stessi chiedono a Transcom di aprire almeno uno spiraglio di speranza su questa vertenza, che è diventata di portata nazionale. Secondo quanto riferisce il Corriere delle Comunicazioni sulle sue pagine online, sarebbero circa 3.000 i dipendenti coinvolti.

Il personale ha scioperato soprattutto perché, per chi perderà il posto di lavoro, non c'è certezza in merito all'applicazione della clausola sociale, ovvero il cosiddetto "Reddito di dignità". I sindacati spiegano che molti lavoratori somministrati lavorano da 12 o 15 mesi in Transcom e hanno acquisito molta professionalità, che non sarebbe il caso di disperdere.

Tra l'altro, queste mensilità, non sarebbero sufficienti a raggiungere la soglia minima per accedere alla misura assistenziale su detta.

Tensione anche a Lecce

Alla zona industriale di Lecce, dove ha sede un call center di Transcom, gli operatori si sono riversati in strada, sospendendo temporaneamente le attività. Secondo quanto riporta la testata giornalistica locale online, Lecce Prima, lo sciopero odierno aveva l'obiettivo di richiamare alle loro responsabilità entrambe le aziende. Sicuramente sulla vicenda in questione ci saranno ulteriori aggiornamenti nelle prossime settimane.