"Non è la storia di uno scippo". Franco Gabrielli, capo della polizia, non crede che Luca Sacchi sia stato ucciso nel corso di una normale rapina. Gli accertamenti svolti finora infatti avrebbero delineato ben altri contorni. Per la morte del ragazzo, ucciso sotto gli occhi della fidanzata, sono stati fermati due giovani romani, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. La dinamica e il movente dell'omicidio per il momento non sono chiari, ma non si esclude la pista dello scambio di droga.

'Non è una storia di poveri ragazzi scippati'

Luca Sacchi, personal trainer ventiquattrenne, è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa mercoledì sera di fronte al pub John Cabot di Via Bartoloni a Roma, zona Colli Albani.

Per gli inquirenti però non si sarebbe trattato di una rapina normale. Dietro l'omicidio ci sarebbe dell'altro, forse uno scambio di droga finito male. Il capo della polizia Franco Gabrielli, a margine della cerimonia organizzata per celebrare i 70 anni della rivista Poliziamoderna, ha dichiarato: “Gli accertamenti, che verranno svelati dall'autorità giudiziaria quando lo riterrà opportuno, non raccontano la storia di due poveri ragazzi scippati. Dico questo tenendo ben presente che stiamo parlando della morte di un ventiquattrenne". Il numero uno della polizia, rimarcando la gravità della vicenda, ha quindi invocato rispetto e riflessione e, pur riconoscendo i diversi problemi di Roma, non ci sta a vederla rappresentata come una Gotham City.

"I responsabili - ha concluso - sono stati individuati subito e si è provveduto a definire i contorni di una vicenda che ha poco a che fare con una città in mano al crimine e alla deriva".

Fermati due giovani romani

Per l'omicidio di Luca Sacchi ci sono due fermi: due ventenni romani. Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, sono ora nel carcere di Regina Coeli, accusati di omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi.

Uno di loro ha dei precedenti per droga, mentre l'altro è incensurato. A sparare al 24enne sarebbe stato proprio quest'ultimo. Alcuni quotidiani avevano diffuso la notizia che i due giovani si erano costituiti, ma in merito il colonnello Mario Conio, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma, e il capo della Squadra Mobile di Roma Luigi Silipo hanno precisato che, nelle scorse ore, si è provveduto a raccogliere elementi a loro carico e i due ventenni sono stati fermati fuori dal loro domicilio.

Uno si era nascosto in un residence, mentre l'altro era rimasto in zona San Basilio, non lontano dalla sua abitazione. Nella tarda serata di ieri comunque la madre di uno dei ragazzi si era presentata in un commissariato denunciando il figlio: "Credo sia coinvolto nell'omicidio di Luca Sacchi" ha riferito, facendo scattare le indagini.

Secondo una prima ricostruzione il personal trainer e la ragazza avrebbero voluto acquistare della droga, ma poi le cose sono degenerate. Anastasia Kylemnyk, fidanzata della vittima, oggi, ai microfoni del Tg1, ha però smentito questa tesi, sostenendo che Luca l'ha semplicemente difesa da un tentativo di rapina: "La droga - ha precisato - non c'entra nulla. Era lì per guardare il fratello più piccolo che era pub. Non si è mai incontrato con gli spacciatori. Non ho sentito e non ho visto nulla. Luca mi ha protetto come ha sempre fatto".