Grazie ad una foto, al loro fiuto e ad una folata di vento, la sera del 1° ottobre i carabinieri di Sinnai e i colleghi di Quartu hanno sequestrato a Settimo San Pietro circa 260 chili di marijuana, pronta per essere spacciata nel mercato al dettaglio della droga, con un valore che avrebbe potuto superare i due milioni e mezzo di euro. In manette, con la pesante accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, è finito Tullio Montis, 44 anni, di Settimo San Pietro, incensurato e ufficialmente disoccupato. L’uomo, dopo tutti i controlli di rito, ora si trova rinchiuso in una cella del carcere di Uta, in attesa di essere sentito dal magistrato di turno.
Il grosso quantitativo di droga, esattamente 257 chili di marijuana, è stato ritrovato all’interno dell’abitazione di Montis, insieme ad altre due piante di cannabis alte quasi due metri. Nella casa dell’arrestato i militari hanno anche trovato 2.240 euro in banconote di piccolo taglio, denaro probabilmente guadagnato con la vendita della droga. Oltre che numeroso materiale per il confezionamento delle dosi, diversi bilancini di precisione per pesare lo stupefacente e tutto l’occorrente per la coltivazione della marijuana. Come lampade alogene, concimi vari e ventilatori. I carabinieri sospettano che ci siano anche altre persone coinvolte. Le indagini sono ancora in corso, anche perché sarà fondamentale capire dove si possa trovare la piantagione che ha prodotto i 257 chili di marijuana.
Il blitz dopo la folata di marijuana
L’operazione messa a segno dai militari dell'Arma della stazione di Sinnai, grazie alla collaborazione dei colleghi della Compagnia di Quartu, coordinati dal maggiore Valerio Cadeddu e dal tenente Giovanni Russo, è nata grazie all’intuito e al fiuto degli uomini in divisa. Lo scorso pomeriggio, infatti, i militari si trovavano a Settimo San Pietro, proprio nella piazza della chiesa di San Pietro Apostolo, per effettuare alcune foto istituzionali.
Proprio durante gli scatti, una forte folata di vento ha portato un intenso odore di marijuana che ha fatto rizzare le antenne ai carabinieri. I militari si sono infatti immediatamente messi alla ricerca del luogo da dove poteva proveniva il forte odore della droga e, grazie anche ad una precedente attività investigativa, si sono fermati di fronte ad un’abitazione, a pochi passi dalla chiesa, in uso appunto a Tullio Montis.
L’uomo, al momento dell’irruzione, non si trovava in casa e i militari comunque non hanno avuto problemi ad entrare. In una delle stanze dell’abitazione hanno avuto ragione dei loro sospetti. All’interno di numerosi bustoni di plastica trasparente hanno infatti recuperato i 257 chili di marijuana.
Arrestato a casa dei genitori
Dopo che i militari hanno sequestrato l’ingente quantitativo di droga, sono andati alla ricerca del padrone di casa, Tullio Montis. Il 44enne di Settimo San Pietro è stato infatti arrestato nell'abitazione dei suoi genitori. L’uomo sicuramente non si aspettava la visita dei militari e comunque non ha opposto resistenza all’arresto. Ora le indagini degli investigatori dell’Arma dovranno dare un nome ai complici di Montis che non ha sicuramente agito da solo.
Per mantenere ad una piantagione di marijuana così consistente, infatti, sicuramente è servito l’aiuto di qualche complice. Anche perché bisognerà capire dove sia la zona in cui è stata piantata la sostanza stupefacente. Le indagini sono ancora in corso e sicuramente ci saranno degli aggiornamenti.