Matteo Sponza, escursionista 32enne originario di Trieste, è stato ritrovato stamani senza vita in un canalone del Moregallo, montagna del "Triangolo Lariano". Il giovane, che si era trasferito a Lecco per lavoro, era appassionato d'alpinismo e, lunedì 14 ottobr,e aveva raggiunto la cima della cresta Osa. Le ricerche, però, erano iniziate solo due giorni più tardi.

Il ritrovamento in un canalone

Stamattina, i tecnici della XIX Delegazione lariana del Soccorso alpino hanno trovato in un canale alquanto ripido il corpo senza vita di Matteo Sponza.

Il giovane, ritenuto un escursionista esperto e preparato tecnicamente, si trovava tra Valmadrera e la sponda occidentale di Mandello del Lario. Forse stava tentando di aprire, in arrampicata, una nuova via.

Il ragazzo, come testimonia un suo post su Instagram, nel pomeriggio di lunedì 14 ottobre aveva raggiunto la Cresta OSA. e, poco dopo, presumibilmente, era caduto in un canalone. L'allarme, però, era stato dato solo due giorni più tardi: mercoledì 16. In mattinata, alcuni clienti del suo studio di computer grafica, non riuscendo a contattarlo, si erano rivolti alla madre.

Le ricerche, coordinate dalla prefettura di Lecco, in seguito alla segnalazione, sono state subito avviate e, per giorni, hanno impegnato non solo i tecnici del Cnsas Lombardo, ma anche i Vigili del fuoco e gli uomini del Soccorso alpino Guardia di finanza (Sagf) che hanno provveduto anche ad effettuare sorvoli con droni e ricognizioni aeree (decollando da Malpensa e da Venegono Inferiore).

Come precisato in una nota divulgata dal Soccorso alpino, le ricerche di Matteo Sponza - che si sono concentrate fin da subito nella zona del Monte Moregallo - sono sono state sospese solo nel fine settimane (a causa delle avverse condizioni meteo) e si sono rivelate alquanto difficili: l'area, infatti, si presenta impervia e le abbondanti piogge hanno resa reso ancora più complessa la movimentazione delle diverse squadre di soccorso.

Ora, il corpo del giovane escursionista, in attesa di essere riconsegnato alla famiglia, è stato ricomposto presso la Centrale del Soccorso Alpino.

Il dolore dei colleghi e degli amici

Matteo Sponza, 32 anni compiuti il 17 ottobre, era cresciuto ad Opicina, quartiere di Trieste situato sull'altopiano del Carso, Dopo aver frequentato, sempre nel capoluogo friulano, l'Università degli Studi, si era trasferito a Milano dove, per un paio d'anni aveva lavoro come renderista, e aveva collaborato anche con il prestigioso studio di architettura Lissoni e associati.

Qui si era fatto degli amici, con il quale condivideva la passione per la montagna e per le attività all'aria aperta. Nada, commossa, ha ricordato: "Uscivamo spesso insieme. Era una persona dolcissima. Stavamo organizzando una camminata, ma non abbiamo fatto in tempo".

Dopo essere rientrato a Trieste, dove aveva mantenuto i contatti con gli amici di sempre, Matteo era stato assunto da Star Animation. "Aveva grandissime qualità artistiche", ha ricordato un collega dello studio specializzato nella modellazione 3D . Qualche mese fa, però, aveva deciso di rimettersi in gioco e ripartire da Lecco, stavolta come libero professionista.