"Chiama i carabinieri": queste sono le parole che la sorellina di Giuseppe, il piccolo bimbo di Cardito, nel napoletano, picchiato fino alla morte da Toni Essobti Badre, avrebbe pronunciato a due delle sue insegnanti. La bimba si era confidata proprio con loro, parlando di quanto succedeva a casa sua. La stessa bimba avrebbe quindi raccontato tutte le violenze che quell'uomo violento perpetrava contro di loro: questo quanto dichiarato ai pm da Carmelinda Falco, la neuropsichiatra infantile che visitò la sorella di Giuseppe subito dopo l'infanticidio.
Gli inquirenti adesso vogliono vederci assolutamente chiaro, anche perché le dichiarazioni della bimba furono ottenute in modalità protetta, come d'obbligo in questi casi. Per l'insegnante e il preside dell'istituto scolastico non si mette affatto bene, in quanto potrebbero essere accusati del reato di omessa denuncia.
Appello rimasto inascoltato
A quanto parrebbe - saranno le indagini a stabilirlo - dopo che la bimba si confidò con la sua maestra, tale appello rimase del tutto inascoltato: questo almeno quello che ritiene la Falco, che ha parlato anche su richiesta dell'avvocato di parte civile che rappresenta l'associazione Cam Telefono Azzurro. Nel corso dell'udienza sarebbero stati fatti anche i nomi delle insegnanti e del preside coinvolti, ma per motivi di privacy gli stessi non sono stati ancora resi noti.
Molto probabilmente l'udienza nel corso della quale saranno ascoltati si terrà a breve e solo in quell'occasione si potranno magari conoscere altri particolari su questa brutta vicenda, che ancora è ben lungi dall'essere chiusa del tutto. Sempre nel corso dell'incontro protetto avuto con la neuropsichiatra la bimba ha dichiarato che Toni avrebbe anche tentato di affogarla proprio nel giorno in cui uccise il suo fratellino.
La piccola fingeva di svenire per sfuggire alle botte
Sono emersi particolari davvero raccapriccianti nel corso dell'interrogatorio alla bimba. Lei stessa aveva studiato un modo per poter sfuggire alla follia di Toni: la bimba fingeva infatti di svenire, cosa che aveva consigliato di fare sia a Giuseppe ma anche agli esperti che hanno raccolto le sue dichiarazioni, in quanto li riteneva in pericolo.
La piccola ha parlato anche di una reazione verbale della madre, che quel giorno disse al compagno di smetterla in quanto continuando in quella maniera avrebbe ucciso i suoi figli, cosa che poi purtroppo è accaduta con Giuseppe. Quello della piccola è stato un racconto abbastanza lucido e che ha permesso agli inquirenti un quadro più chiaro di come siano andati i fatti il 27 gennaio scorso. La notizia dell'uccisione del piccolo Giuseppe fece scalpore in tutta Italia, destando sconcerto ovunque.