C'è ancora sgomento a Partinico, nel palermitano, dove nella giornata del 22 novembre è stata uccisa una donna di 30 anni, Ana Maria Lacramioara Di Piazza. Secondo le notizie che giungono dal capoluogo siciliano la donna è stata uccisa dal suo amante, Antonino Borgia, 51enne, di professione imprenditore. Lo stesso soggetto ha confessato tutto ai carabinieri della locale stazione che hanno trovato il corpo esanime della vittima lungo la strada statale 113 dopo aver ricevuto la segnalazione di una prima persona che sosteneva di aver visto, tramite un filmato ripreso dalle telecamere di sicurezza della sua proprietà, un uomo senza pantaloni che aggrediva una donna.

In questo primo frangente il soggetto avrebbe aggredito l'amante con un'arma da taglio, provocandole una ferita non mortale, ed è proprio lì vicino che i miliari dell'Arma hanno ritrovato un coltello. La vittima avrebbe detto poco prima di essere accoltellata di aspettare un figlio da lui. Lo avrebbe ammesso nell'interrogatorio lo stesso Borgia. Nella scena dell'inseguimento che sarebbe stata ripresa dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza si sente la donna che urla, "Ma che fai aspettiamo un bambino, io ti amo".

Donna aggredita a coltellate e, in un secondo momento, con un bastone

Contestualmente alla segnalazione del primo soggetto, il quale come detto ha dichiarato di aver visto un uomo che aggrediva una donna, un'altra persona ha segnalato ai carabinieri che, nelle campagne tra Alcamo e Balestrate, una signora cercava di fuggire da un furgone inseguita da un uomo.

A questo punto la donna sarebbe stata colpita più volte con un bastone, fino a che il 51enne le ha inferto una ferita al collo, rivelatasi poi fatale.

Proprio per questo gli investigatori ipotizzano che probabilmente la lite tra i due è poi proseguita, ed ha avuto un epilogo purtroppo drammatico. Gli inquirenti sono riusciti ad arrivare in poco tempo a Borgia in quanto il secondo testimone ha riferito ai carabinieri proprio i particolari del mezzo, del quale ricordava anche le scritte sul fianco.

Lo stesso è stato ritrovato proprio nell'azienda di Antonino che è intestata formalmente a sua moglie: vicino al furgone c'era una idropulitrice, molto probabilmente utilizzata per togliere le macchie di sangue dall'interno della vettura. Dopo aver compiuto l'azione criminosa, il 51enne avrebbe continuato la sua giornata come se nulla fosse accaduto andando addirittura dal barbiere e passando per la Questura, dove doveva eseguire alcune formalità legate alla sua persona.

La vittima era originaria della Romania

Ana Maria era nata in Romania, ma ormai da tantissimi anni viveva in Italia dove era stata adottata e aveva trovato una nuova famiglia. Nessuno si aspettava che facesse una fine così orribile. Non si sa, inoltre, il motivo che ha scatenato la furia omicida di Borgia: secondo indiscrezioni potrebbe avergli detto di lasciare sua moglie per stare con lei visto che stava per nascere un bimbo. Tutte queste ipotesi verranno analizzate dagli investigatori. L'unica cosa certa è che l'assassino è stato portato in carcere con le gravissime accuse di omicidio, occultamento di cadavere e procurato aborto.