Il 17 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto del Presidente della Repubblica relativo al regolamento che disciplina il ricorso al taser (noto anche come storditore elettrico). Questa decisione è stata presa al termine di un lungo periodo di sperimentazione che ha visto coinvolti Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Fatto ciò, il documento passerà al Consiglio di Stato che dovrà esprimere il suo parere, quindi tornerà al CdM che dovrà poi vararlo in via definitiva. Ricordiamo che il bando di gara per la fornitura di 4.482 taser era già stato pubblicato alla fine del 2019.

Taser: la sperimentazione è stata positiva

La sperimentazione sul ricorso al taser è iniziata il 5 settembre 2018 e si è conclusa il 5 giugno 2019 con esiti soddisfacenti. In questo periodo, il dissuasore elettrico è stato utilizzato dagli agenti di dodici città italiane con la seguente frequenza: 46 volte dalla Polizia di Stato; 11 dall'Arma dei Carabinieri e 3 dalla Guardia di Finanza.

Franco Gabrielli, direttore generale della Polizia di Stato, alla conclusione della fase di prova ha definito positivi i risultati ottenuti: "Anche grazie all'intelligente utilizzo fatto dai nostri operatori".

La fornitura degli storditori elettrici

Come riporta Il Sole 24 Ore, il bando di gara del Viminale prevede una fornitura annuale dei dispositivi elettrici per una somma di 8,5 milioni di euro complessivi.

La dotazione dovrebbe essere così suddivisa tra le forze armate: 1.600 taser alla Polizia di Stato; 2.262 all'Arma dei Carabinieri e 256 alla Guardia di Finanza.

Il documento prevede che, per partecipare alla gara, bisognerà essere in possesso del requisito essenziale che prevede l'essersi già occupati di almeno tre forniture negli ultimi tre anni di dispositivi di questo genere o in settori simili.

Nel dettaglio, oltre al taser, ci si dovrà impegnare a fornire una lunga serie di accessori, tra i quali vengono menzionati: fondine, cartucce addestrative, cartucce operative, batterie, fili per il download delle informazioni e software.

Il taser andrà utilizzato 'nel rispetto delle necessarie cautele'

Il Viminale e il Ministero della Salute hanno provveduto anche ad introdurre delle indicazioni sulle modalità con cui le forze armate potranno ricorrere al taser senza arrecare danni al soggetto che ne subisce l'azione.

Innanzitutto, il dissuasore elettrico va usato con precauzione e come alternativa alla tradizionale arma da fuoco. La distanza consigliata per un tiro efficace va dai tre ai sette metri.

In un primo momento, l'agente ha il dovere di mostrare il Taser senza impugnarlo per far sì che chi sta commettendo un atto illegale desista dal farlo. Di conseguenza, il dispositivo va estratto e attivato solo se necessario, rispettando sempre la distanza di sicurezza.

Inoltre è fondamentale che non si ricorra allo storditore elettrico nel contatto diretto con l'aggressore, e che gli agenti ne valutino le "condizioni di vulnerabilità", come nel caso di donne in gravidanza o di persone disabili.

Dopo l'utilizzo del taser bisogna rivolgersi al personale sanitario che ha l'obbligo di valutare le condizioni del soggetto colpito, rilasciando un apposito certificato medico.