Il coronavirus, fino a questo momento, ha avuto il top dei contagi in Cina, nel resto del mondo la situazione è rimasta al momento quasi sempre sotto controllo. Ma non è detto che sarà sempre così, almeno ascoltando l'esperta virologa Ilaria Capua, dottoressa italiana di fama internazionale che lavora negli Stati Uniti.

Per la Capua il virus arriverà in Italia, anche in maniera consistente perché non abbiamo anticorpi che siano in grado di difenderci. In una intervista rilasciata ad Adnkronos Salute, la Capua sottolinea però che non ha senso parlare di scenari da apocalisse, infatti il più grande nemico in questa situazione di emergenza è il panico.

"Se ci si fa prendere dal panico allora sì che la crisi sanitaria può trasformarsi in un disastro", ammonisce la virologa.

La Capua non è preoccupata per il primo caso di contagio in Africa

Per la Capua non c'è da fare un eccessivo allarmismo sul primo caso che è stato registrato in Africa, era atteso e non cambia nulla. Sulla situazione in Egitto, la virologa evidenzia come il caso di Covid-19 fosse da mettere in preventivo, preoccupa il fatto che nella gran parte dei Paesi di questo continente non ci sia un sistema sanitario in grado di frenare il contagio. Ma per Italia e Europa non cambierebbe nulla.

Secondo la Capua non è nemmeno possibile fare paragoni tra culture mediche diverse, situazioni con uno stato di salute molto differente e aspettative di vita non comparabili con le nostre.

La sua attenzione resta sempre rivolta all'Asia che è l'epicentro. L'auspicio è che le misure di contenimento e le azioni intraprese dalla Cina consentano all'infezione di scomparire progressivamente e di non montare. L'aspetto da evitare a tutti i costi è che la popolazione si possa infettare tutta insieme, in questo caso il Paese si fermerebbe.

Per quel che riguarda Italia ed Europa non andrebbe suonato nessun campanello d'allarme particolare, ma sicuramente va monitorata la situazione: nel caso in cui il virus dovesse arrivare anche da noi in maniera più decisa e consistente, per la virologa serve un impegno e una risposta efficace da parte dei vari Paesi che devono agire insieme.

L'analisi dell'Organizzazione mondiale della Sanità

Accanto al parere illustre della Capua, è da evidenziare anche l'intervento del direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha sottolineato come tutti i Paesi devono essere preparati per l'arrivo di casi di pazienti affetti da coronavirus.

Secondo lui: "La comunità dei Paesi deve sfruttare questo periodo, con la malattia che non si sta diffondendo a grande velocità ovunque, per rafforzare la preparazione ad affrontare l'eventuale emergenza, preparare il personale".