Nuove puntate della vicenda Coronavirus. Una portavoce del ministero degli Esteri della Cina aveva ipotizzato la possibilità che l'Italia fosse sul punto di riaprire i collegamenti aerei tra il nostro paese e la Cina. E' bastata questa, parziale, notizia sulla base di un incontro che si sarebbe tenuto tra il viceministro degli Esteri cinese e l'ambasciatore italiano a Pechino Luca Ferrari per sollevare un nuovo polverone. Ma secca è arrivata subito la smentita da parte della commissione permanente riunita al Ministero della Salute. L'Italia al momento non riaprirà i collegamenti con la Cina, i voli rimarranno chiusi come è stato stabilito dall'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza il 31 gennaio scorso.
Come informa il quotidiano "La Repubblica" il portavoce del ministro Speranza ha bollato la notizia come "infondata". E, anche da fonti della Farnesina, si afferma che la riapertura dei voli è una notizia infondata. Fonti del ministero degli Esteri italiano, sostengono che "non è in dubbio il legame di amicizia tra Cina e Italia con il nostro paese che è impegnato per sostenere il paese asiatico in un momento molto complesso. Ma la notizia dell'agenzia cinese Xinhua sulla riapertura dei voli è priva di fondamento".
L'Italia, unico paese della Comunità Europea, ad avere adottato questa misura
Ricordiamo che l'Italia è stato l'unico paese dell'Unione Europea a introdurre questa misura che, come noto, ha suscitato parecchio fastidio in Cina.
Una reazione che si ritiene spropositata e per la quale ci si è lamentati in maniera molto decisa con l'ambasciatore Ferrari. Il nostro paese nel merito dell'incontro non ha voluto aggiungere nessun altro commento ufficiale, se non confermando che l'incontro è avvenuto realmente. Non appare pensabile che, a breve, ci possa essere un cambiamento di decisione visto che sarebbe anche una giravolta dal punto di vista politico difficilmente spiegabile.
Visto che la decisione è stata presa per cercare di tenere calma l'opinione pubblica. Ieri, ricordiamo che, come gesto distensivo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato una scuola in cui è molto alta la frequentazione di bambini cinesi.
Al momento le persone decedute in Cina sono 636
Intanto la commissione sanitaria nazionale cinese ha dato un aggiornamento sul numero di deceduti fino a questo momento a causa del virus: sono 636 le persone scomparse e sono oltre 30.000 le persone che sono state contagiate.
La provincia più interessata e che fa registrare il maggior numero di vittime è quella di Hubei. Intanto c'è da evidenziare che il Coronavirus ha colpito in misura maggiore gli adulti tra 50 e 56 anni, sono rarissimi invece i contagi sui bambini.