Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro sta lavorando all'ipotesi di un errore umano come causa dell'incidente ferroviario che ha coinvolto ieri mattina, 6 febbraio, il treno Frecciarossa ad alta velocità 9595 Milano-Salerno. Nonostante al momento si parli soltanto di un'ipotesi di indagine, col passare delle ore sta diventando sempre più chiara la presunta dinamica dei fatti.
I lavori di manutenzione
Secondo la Procura di Lodi, ad aver provocato il deragliamento potrebbe essere stato "uno scambio che era posto in una posizione diversa da quella in cui doveva essere".
Queste sono state le parole del procuratore Domenico Chiaro durante la conferenza stampa tenuta ieri per fare il punto sulle indagini.
L'inquirente ha anche sottolineato che lo scambio era stato recentemente interessato da alcuni lavori di manutenzione. Di conseguenza, ha escluso la presenza di eventuali ostacoli lungo la corsa del treno. Inizialmente si era anche parlato di un probabile attentato, ma quest'indiscrezione è stata del tutto scartata dall'autorità giudiziaria, la quale ha constatato l'assoluta mancanza di volontarietà da parte di qualcuno nel provocare il disastro ferroviario.
I due macchinisti
Al momento, il bilancio dell'incidente parla di 31 feriti e due vittime. In realtà, si è corso il rischio di avere un numero molto più alto di decessi, poiché in quei drammatici momenti pare che il treno viaggiasse a circa 300 Km/h.
Per fortuna è stata evitata una vera e propria strage perché nelle prime ore del mattino erano pochi i passeggeri a bordo.
Le due vittime sono i macchinisti Giuseppe Cicciù di 51 anni e Mario Dicuonzo che da poco aveva compiuto 59 anni. Entrambi si trovavano nel vagone motore del treno che, finito sul binario sbagliato, si è staccato dal resto del convoglio, andando a rovinare contro un deposito.
Le salme sono state trasportate nella camera mortuaria dell'Ospedale Maggiore di Lodi, mentre a Pioltello e Cologno Monzese, i comuni in cui vivevano rispettivamente Dicuonzo e Cicciù, è stato proclamato il lutto cittadino.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha espresso in una nota la propria solidarietà e vicinanza verso i macchinisti che hanno perso la vita e le rispettive famiglie.
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso tutto il suo cordoglio, mentre il premier Giuseppe Conte via ha aggiunto l'auspicio che presto si possa fare chiarezza sulle cause dell'incidente.
Intanto Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast, Ugl e Orsa hanno indetto uno sciopero per oggi, 7 febbraio, della durata di due ore (dalle 12 alle 14) per evidenziare la scarsità della sicurezza del personale del trasporto ferroviario.
Disagi per il ripristino della linea
Sono ancora incerti i tempi relativi alla piena riattivazione della linea ferroviaria, considerando che saranno necessari almeno due giorni per tornare alla normale circolazione dei mezzi. Ad ogni modo, non si prevede la soppressione delle tratte, ma comunque dovrebbero esserci diversi disagi per i lavori di ripristino dell'infrastruttura danneggiata.