Sono giorni di grande preoccupazione ed angoscia per i familiari di Miriam Vera Torriglia. La 45enne, residente a Giro del Fullo (comune sulle alture di Molassana, in provincia di Genova) è scomparsa il 27 gennaio scorso. Quel giorno, doveva vedere un'amica, ma all'appuntamento non è mai arrivata. La donna era perseguitata da uno stalker che la terrorizzava. Dell'inquietante caso di Cronaca Nera si è occupata ieri, mercoledì 5 febbraio, la trasmissione "Chi l'ha visto?", in onda tutte le settimane su Rai 3.

La scomparsa di Miriam

Miriam Vera è stata vista per l'ultima volta lunedì 27 gennaio.

Quel giorno, intorno alle 17, è uscita di casa salutando la madre, con la quale da qualche tempo conviveva, dicendole che avrebbe incontrato un'amica a Genova e poi sarebbe andata al corso di operatrice sanitaria che frequentava in città, nel quartiere del porto.

La 45enne si è così allontanata da Giro del Fullo a bordo della sua auto nera, una Volkswagen Polo. Nessuno, però, da quel momento l'ha più vista. In aula non è mai arrivata e con Sabrina, la donna con la quale aveva appuntamento, non si è fatta sentire. La madre di Miriam, non vedendola rincasare e non riuscendo a mettersi in contatto con lei ha subito sporto denuncia alle forze dell'ordine. In un primo momento, le ricerche sono state condotte dai carabinieri, che si sono concentrati, senza fortuna, nei boschi di Montebruno.

Quindi, il caso è finito sul tavolo della Procura di Genova e il pubblico ministero Patrizia Petruzziello, aprendo un fascicolo, ha deciso di affidare il caso al commissariato di San Fruttuoso e alla sua dirigente, il vice questore Maria Teresa Canessa.

Miriam era tormentata da uno stalker

Della misteriosa scomparsa di Miriam Vera si è occupata anche la seguita trasmissione di Rai 3, "Chi l'ha visto?

". E, proprio ai microfoni di un inviato di Federica Sciarelli, Sergio, un amico della donna, ha raccontato che Miriam era tormentata da uno stalker. "Era terrorizzata - ha dichiarato - camminava sempre con il telefono e lo spray al peperoncino a portata di mano, nell'auto, inoltre, teneva un tubo per difendersi in caso di aggressione".

Miriam, lo scorso agosto, aveva incontrato, sempre a Genova, una persona e aveva avuto una breve relazione sentimentale. Dopo qualche settimana, però, si erano lasciati, ma l'uomo non l'aveva presa bene. Secondo gli amici, la 45enne, riceveva chiamate e messaggi in continuazione. Aveva anche il terrore di essere seguita ed aggredita (come, tra le le altre cose, le deve essere accaduto).

Miriam voleva buttarsi alle spalle il passato

Miriam stava passando un momento difficile, ma si stava impegnando per buttarsi il passato alle spalle e riprendere il mano il suo futuro. La donna, infatti, fino a qualche tempo fa viveva a Ravenna. Qui, aveva un compagno e lavorava come istruttrice di nuoto. Quando l'amore è finito, si è trovata da sola e senza un impiego fisso.

Così, ha deciso di tornare dalla madre e dalla nonna, in Liguria e di rimettersi in gioco. Si è impegnata a trovare un lavoro sicuro e, come era suo solito, ce l'ha messa tutta per ottenerlo. Miriam , voleva superare un concorso pubblico nel settore sanitario e, per questo motivo, non solo studiava giorno e notte, ma frequentava anche un corso: voleva arrivare preparata alle selezioni per diventare OSS (operatrice sociosanitaria).

Alla lezione in programma il 27 gennaio scorso, però Miriam, non è mai arrivata. Così, come non è mai arrivata al terminale traghetti dove avrebbe dovuto incontrare Sabrina. Il suo cellulare, secondo quanto ricostruito finora, avrebbe agganciato una cella in aperta campagna, in località Zeppado, frazione del comune di Montebruno (sempre in provincia di Genova).

Poi, lo smartphone della 45enne si è spento e non si è più riacceso. Anche la sua auto è sparita nel nulla, insieme a lei. Ma gli amici e la mamma continuano a cercarla. "Temo che qualcuno possa averla portata via - ha detto preoccupata la donna - Non posso immaginare di perderla".