Ancora un caso di razzismo in Italia, un caso che ha riguardato un giovane che non è sbarcato l'altro ieri, ma che è residente nel nostro Stato da molti anni. Lui è Kande Boubacar, giovane di 20 anni di origine senegalese ma domiciliato a Palermo da tanti anni. Questo è bastato per essere vittima di una aggressione per motivi razziali, come lui stesso ha affermato nelle sue parole piene di rabbia per l'accaduto: "Mi hanno provocato chiamandomi ne... di m...". Ma oltre alle provocazioni verbali è arrivata anche l'aggressione fisica, con un pestaggio in piena regola da parte del gruppo.
Un gruppo di adolescenti gli autori della provocazione
Secondo quanto è emerso dalle dichiarazioni del giovane africano, chi ha commesso il fatto è stato un gruppo di adolescenti. Sembra che nessuno nelle vicinanze abbia cercato di aiutare il ragazzo, ma per fortuna qualche passante ha sentito le grida e per telefono ha chiamato le forze dell'ordine. La volante della Polizia, appena ricevuta la chiamata dalla centrale operativa, si è recata immediatamente sul luogo dell'aggressione, ma il gruppo si era già dileguato. Pertanto gli agenti hanno chiamato il 118 per fargli prestare le dovute cure mediche, cosa che è stata fatta in quanto il giovane è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale civico per gli accertamenti del caso: Kande è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni
Kande ha postato un commento su Facebook di quanto è accaduto
Il ragazzo ha deciso di raccontare la sua triste vicenda di intolleranza razziale attraverso i social e scrivendo su Facebook ha avuto modo di ribadire che non si devono discriminare le persone solo perché si ha un colore della pelle diverso, perché la persona oggetto delle ingiurie è portatore di valori.
Le parole che ha scritto hanno un enorme significato: "Essere bianco o nero, che senso ha?". Ed infatti la società civile e la politica della città si sono mosse per esprimere solidarietà al giovane, il quale ha ringraziato due suoi amici che, vedendolo in difficoltà, hanno chiamato subito i soccorsi. Una catena di solidarietà che ha coinvolto tutti.
Il ragazzo ha detto sempre nelle sue affermazioni sui social che a Palermo non ci sono razzisti, ma quei pochi purtroppo si fanno sentire. Ed il sindaco della città, Leoluca Orlando, si è detto costernato di quanto è accaduto, affermando che nella città vivono una minoranza di persone incivili, barbari e codardi. Lo stesso primo cittadino si è augurato che le persone autori dell'agguato siano perseguite a norma di legge. Intanto le forze dell'ordine stanno visionando attentamente i filmati della videocamere di sorveglianza per cercare di individuare coloro che hanno malmenato il ragazzo.