Aveva presentato numerose denunce contro il marito per le violenze subite, l’ultima delle quali risalente allo scorso aprile. Eppure Rosalia Garofalo, 52 anni, non era riuscita ad allontanarsi da quell’individuo, tanto che in almeno due occasioni la donna aveva preferito ritirare le accuse dopo alcuni mesi, raccontando agli agenti di aver chiesto aiuto ad una comunità che ospitava persone maltrattate in famiglia. Tuttavia successivamente era ritornata a vivere con lui nella loro casa di campagna, in via Calipso, a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.

E tra quelle quattro mura Rosalia ha trovato la morte, per mano del compagno di una vita, Vincenzo Frasillo, un disoccupato di 53 anni. L’uomo l’avrebbe picchiata brutalmente per tre giorni, fino ad ammazzarla. Dopo la drammatica scoperta del corpo della vittima, avvenuta mercoledì sera, il marito è stato condotto dagli agenti in commissariato dove è stato a lungo interrogato, alla presenza del suo difensore. Quindi la procura di Marsala ha disposto l’arresto del sospettato, con l’accusa di omicidio: infatti nelle scorse ore Frasillo è stato trasferito nel carcere di Trapani, in attesa di essere sentito dal Gip.

La telefonata al 118 del marito della donna

A quanto pare sarebbe stato lo stesso assassino a dare l’allarme, telefonando al 118 per segnalare la scomparsa della moglie.

Secondo quanto riferisce invece La Stampa, alcuni vicini di casa della coppia avrebbero chiamato i soccorsi, spaventati dalle urla che provenivano dall’abitazione. Di sicuro, il personale medico giunto sul posto non ha potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso della donna, trovata riversa sul letto matrimoniale, con numerose ecchimosi su tutto il corpo.

Quindi, verso le 20,30 di sera, sono intervenuti anche gli agenti del commissariato di Mazara del Vallo, che hanno accertato come Frasillo avesse percosso la moglie per tre giorni, massacrandola di botte fino a causarne la morte.

La ricostruzione del barbaro assassinio della donna

A quanto pare chi è entrato in quell’abitazione si è trovato di fronte ad “una visione terribile”, come ha dichiarato Fabrizio Mustaro, il dirigente della Squadra mobile di Trapani che ha descritto il corpo della vittima come “un mosaico”, martoriato dai lividi e le tumefazioni.

Secondo quanto emerso dopo il sopralluogo della Polizia Scientifica e un primo esame del cadavere da parte del medico legale, Frasillo avrebbe ripetutamente colpito la moglie per tre giorni, senza mai prestarle assistenza. Si sarebbe fermato solo quando ormai non c’era più nulla da fare per Rosalia.

Dunque si è conclusa nel modo più tragico la lunga storia di maltrattamenti ed abusi che andava avanti da parecchio tempo. Non erano servite a molto le denunce presentate dalla donna, né si è rivelato utile il successivo Avviso orale da parte del Questore nei confronti di quell’uomo così violento. Rosalia e Vincenzo erano sposati da trent’anni: secondo gli inquirenti l’assassino da tempo era ossessionato dall’idea che la moglie lo potesse tradire.