Il Coronavirus non risparmia nessuno. Dopo aver messo in ginocchio l'Italia e molti altri paesi nel mondo, il patogeno si è adesso spostato in Inghilterra, più precisamente a Londra. Dopo la notizia che il principe Carlo, erede al trono della Regina Elisabetta, aveva contratto il virus, poche ora fa è infatti giunta notizia che anche il Premier britannico, Boris Johnson, dopo essersi sottoposto al tampone, è risultato positivo al Covid-19.

Boris Johnson positivo al tampone

Il Premier britannico di 55 anni ha iniziato ad avvertire i primi sintomi nelle ultime 24 ore, sottoponendosi poi al tampone su consiglio del medico Chris Whitty, capo coordinatore della sanità britannica.

Per il momento le condizioni di salute di Boris Johnson sono sotto controllo e a sottolinearlo è stato lo stesso Premier con un tweet con il quale ha annunciato che nonostante la positività continuerà a lavorare da casa.

Il Premier ha dichiarato di avere vari piccoli sintomi, febbre e tosse, cosa che insieme alla notizia della positività lo ha costretto all'auto-isolamento, procedura da doversi effettuare per qualsiasi suddito di sua maestà.

Col proprio di tweet Johnson ha anche ringraziato la sanità britannica e tutti coloro che stanno tenendo in piedi il paese, invitando poi i cittadini a rimanere in casa rispettando la quarantena. Solo mercoledì il Premier si era recato in Parlamento per partecipare alla consueta Question Time parlamentare.

Se le condizioni di salute del Premier dovessero peggiorare al punto tale da impedire lo svolgimento del suo lavoro, le sue funzioni passerebbero in mano a Dominic Raab, ministro degli Esteri. La fidanzata del Premier, in gravidanza, si è posta in auto isolamento già una settimana fa, il tutto per evitare di essere esposta a rischi.

Le critiche su Boris Johnson

Strano il destino del Premier britannico, che solo qualche settimana fa invocava politiche molto morbide di contenimento del contagio esponendo il vessillo del principio dell'immunità di gregge come elemento fondante della politica sanitaria che si sarebbe adottata. Il Premier di conseguenza portava avanti le proprie sedute parlamentari come se nulla fosse e anche le conferenze stampa venivano tenute con la consueta orda di giornalisti.

Il tutto è stato possibile sino a quando il Covid-19 non ha presentato il proprio conto anche al paese d'oltre Manica. In Gran Bretagna ad oggi, a causa del coronavirus, si contano infatti 11.658 casi confermati e 578 morti.