Da Furci Siculo, piccolo comune della Valle d'Agrò in provincia di Messina, arriva la cronaca dell'ennesimo femmincidio. Lorena Quaranta, studentessa di medicina 27enne, è stata uccisa nella notte dal fidanzato Antonio De Pace, suo coetaneo. L'uomo, dopo aver chiamato i carabinieri, avrebbe tentato il suicidio. Il rettore dell'Università di Messina frequentata dalla coppia, Salvatore Cuzzocrea, commentando la terribile notizia di Cronaca Nera ha parlato di un dramma della convivenza forzata.

Il femminicidio

Lorena Quaranta originaria di Favara, in provincia Agrigento, conviveva con il fidanzato Antonio De Pace, nativo di Vibo Valentia, in un appartamento di via delle Mimose a Furci Siculo.

Entrambi erano studenti di Medicina all’Università di Messina: Lorena stava preparando la tesi in Pediatria, mentre Antonio, già infermiere nel progetto ATI, era iscritto ad Odontoiatria.

Stamattina alle 8:00 l'uomo ha chiamato i carabinieri dicendo: "Venite, l'ho uccisa". Sul posto, sono giunti subito gli uomini della Stazione di Santa Teresa di Riva, coordinati dal luogotenente Maurizio La Monica e dai militari del Capitano Arcangelo Maiello della Compagnia di Taormina. Al loro arrivo hanno trovato il corpo di Lorena, ormai privo di vita, nel salone. A pochi passi dalla donna c'era Antonio: sotto choc e con delle ferite ai polsi ed al collo (il giovane avrebbe tentato di togliersi la vita).

Dopo aver accompagnato De Pace al Policlinico di Messina, i carabinieri lo hanno tradotto presso il Comando Stazione Santa Teresa di Riva per l'interrogatorio. Per ricostruire l'esatta dinamica del femminicidio ed il movente, la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta, affidata al Procuratore Maurizio de Lucia. Sembra che Antonio abbia perso la testa al culmine di un litigio e abbia strangolato Lorena.

Dramma della convivenza forzata

Secondo quanto raccontato da amici e colleghi, Antonio e Lorena avevano una relazione stabile e tranquilla: mai uno litigio in pubblico o una qualsiasi manifestazione di disagio. "Era una coppia normale, con davanti un futuro professionale che assicurava serenità", hanno dichiarato alcuni studenti dei loro corsi.

Appresa la notizia della tragica morte di Lorena Quaranta, il rettore della loro Università, Salvatore Cuzzocrea, addolorato, ha dichiarato che in questo particolare periodo di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, associazioni che operano in difesa delle donne ed esperti hanno evidenziato il rischio che la convivenza forzata possa acuire i conflitti familiari. Poi, il professore, ha ricordato che l'Ateneo messinese, su sollecitazione della CRUI - Conferenza dei rettori delle università italiane - ha deciso di aderire ad una campagna antiviolenza e, per prevenire anche questi terribili episodi, s'impegna alla diffusione del numero antiviolenza e stalking 1522.