Con una circolare interna, la numero 182 del 2 marzo 2020, la dirigente scolastica dell'istituto del Liceo Scientifico Scienze Applicate e dell'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Aldo Masullo – Carlo Theti di Nola (Città Metropolitana di Napoli), la preside professoressa Anna Maria Silvestro, ha vietato l'uso dei cellulari in classe durante l'orario di lezione.

La circolare

Nel documento scolastico, recante ad oggetto la dicitura 'Installazione cassettiere porta cellulari', si legge che a partire dal giorno martedì 3 marzo 2020 gli alunni, all’inizio della prima ora di lezione, saranno obbligati a depositare il proprio dispositivo cellulare, contrassegnato con il proprio nome, nell’apposita cassettiera collocata all'interno delle aule.

La disposizione della dirigente scolastica trova fondamento nella direttiva 104/2007 che regola l'utilizzo degli smartphone a Scuola e che prevede uno specifico dovere per gli studenti di non usare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche, ritenuto che il discente ha il dovere di assolvere diligentemente agli impegni di studio anche durante gli orari di lezione e di rispettare le disposizioni organizzative sancite dal regolamento d'istituto. Dunque, in base alla normativa vigente, la preside avrebbe la facoltà di disporne il divieto in quanto i cellulari rappresentano una distrazione dalle attività di studio, istruzione e apprendimento.

Ma quello che si domandano gli alunni è perché non predisporre la semplice regola di tenere i cellulari spenti o silenziosi e di non utilizzarli durante l'orario curriculare. Era proprio necessario requisire i dispositivi, impedendo quindi ai discenti ogni possibilità di comunicazione in caso di necessità per urgenze di sorta?

I commenti sui social

Delle questione si è molto discusso sui social, in particolare sul gruppo di 'Facebook' denominato 'Noi che amiamo Nola'. Come accade spesso in questi casi, le opinioni sono discordanti. C'è chi dà ragione alla preside e dice che ha fatto bene perché anche a scuola occorre pugno fermo e disciplina e chi, invece, contesta che in caso di un ipotetico malore non sarebbe possibile allertare i soccorsi con tutti i cellulari sequestrati in cassaforte.

'E' buona maniera e questa regola sarebbe da applicare in tutti gli istituti scolastici: si va a scuola per apprendere, non per perdere tempo', scrive in un commento il signor Michele. C'è anche chi obietta che il divieto debba valere anche per professori e insegnanti che, purtroppo, alle volte danno il cattivo esempio utilizzando i telefonini in classe in orario di lavoro