C'è un altro decesso da aggiungere ai numeri già spaventosi di morti causate dal coronavirus. Laddove non è arrivata la malattia - l'uomo era in salute, nessuna positività dunque - ci ha pensato la mente a giocare un bruttissimo scherzo ad un anziano residente a Savona, che in preda alla disperazione per la quarantena forzata che gli impediva di vedere il nipotino si è suicidato.

L'addio scritto su un biglietto

Il lockdown sta mettendo a dura prova tutti i cittadini italiani e sono proprio le persone più fragili, non solo fisicamente ma anche mentalmente, a poterne risentire maggiormente.

Al nonno di Savona è successo esattamente questo: il sentirsi solo, rinchiuso in casa, lontano dalle sue abitudini e costretto a modificare la sua quotidianità, tutti fattori che lo hanno portato alla disperazione. Il non vedere il suo adorato nipotino ha fatto nascere in lui una depressione tale da condurlo al gesto più estremo di tutti. 'Non posso vedere mio nipote, non ha più senso vivere' ha scritto l'uomo su un bigliettino per poi suicidarsi lanciandosi nel vuoto dalla finestra di casa sua. Il dolore per la lontananza dai propri cari e il distanziamento sociale che spesso impone l'impossibilità di parlare con qualcuno sono risultati fatali.

A Savona forse altri due casi simili

La notizia del suicidio dell'anziano signore è stata riportata dal quotidiano ligure Il Secolo XIX, che ha posto l'accento anche su un altro drammatico fatto: sembra, infatti, non essere l'unico caso di suicidio nella città di Savona avvenuto negli ultimi giorni.

Secondo il giornale, nell'ultimo periodo si sarebbero registrati almeno altri due suicidi di persone anziane rimasta sole a causa delle norme restrittive in vigore. Una situazione drammatica che va ad aggiungersi al già complicato momento storico che si sta vivendo e che pone l'attenzione anche su gesti estremi causati, probabilmente, dalla solitudine.

Le parole della Asl di Savona

Carlo Vittorio Valenti, direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Asl di Savona, ha specificato che 'non bisogna sentirsi soli, è una fase passeggera che verrà superata'. L'uomo ha inoltre sottolineato come in questa situazione sia molto facile sentirsi demoralizzati e che è doveroso cercare un aiuto: 'La depressione è caratterizzata dal fatto che la persona vede il tempo che si ferma senza più riuscire ad andare avanti.

L'aiuto in questo caso rimette in moto il tempo'. Valenti ha poi ricordato che i centri di salute mentale rimangono aperti in questo periodo e che il personale sanitario [VIDEO] è disposto anche ad andare a casa, prendendo chiaramente tutte le precauzioni del caso.