A Savona, un uomo anziano si è tolto la vita, lasciando un biglietto in cui spiegava il perché del suo gesto: non poteva vedere il suo nipotino e non trovava più senso di vivere. Il dramma della solitudine affligge sempre più anziani.

Savona: anziano si toglie la vita per la solitudine

La tragedia si è consumata a Savona ed è una storia drammatica che colpisce, perché molti anziani stanno vivendo la quarantena con un forte disagio psicologico. Il quotidiano ligure, Il Secolo XIX, ha raccontato la storia dell'anziano signore savonese che, stremato dalla solitudine imposta dalla quarantena, ha compiuto un gesto tragico.

In poche parole, l'uomo ha lasciato su un biglietto le motivazioni per spiegare la sua decisione: "Non riesco a vedere il mio nipotino. Non riesco a vivere così". Lo sconforto ha devastato il nonno fino a trovare l'unica via d'uscita nel suicidio, buttandosi dalla finestra della sua abitazione.

Depressione da isolamento: è necessario chiedere aiuto

Nell'ultimo mese, solo nella provincia di Savona si sono registrati diversi casi di persone che hanno deciso di togliersi la vita. Le Forze dell'ordine, chiamate ad intervenire, hanno parlato di gesti autolesionistici da parte soprattutto di uomini anziani con un'età compresa tra i 75 e gli 80 anni. Nella maggior parte dei casi, le vittime erano sposate e senza presentare patologie pregresse.

L'emergenza sanitaria ha costretto molte persone a restare a casa e, spesso, per gli anziani che ritrovano nei nipoti l'affetto più caro, si tratta di un vero e proprio dramma. Negli scorsi giorni, altri due anziani del savonese si sono tolti la vita a causa della dura condizione psicologica che si sono trovati a dover affrontare.

Il disagio della solitudine e della mancanza dei propri cari non è un dramma che colpisce solo le persone più grandi, ma anche molti giovani. Il direttore del dipartimento di salute mentale della Asl 2 di Savona, Carlo Vittorio Valenti, ha voluto incoraggiare tutti sottolineando il fatto che "È una fase passeggera, che verrà superata".

Il professore ha spiegato che in questo periodo così delicato è comprensibile sentirsi demoralizzati, ma bisogna anche essere consapevoli che chiedendo aiuto tutto si può risolvere. Una delle caratteristiche principali della depressione, come ha spiegato il dottor Valenti, è quella di impedire alla persona di guardare avanti. Il professore ha aggiunto che i centri di salute mentale sono sempre aperti ma, per i casi che lo richiedono, gli operatori sono disposti anche a recarsi presso l'abitazione del paziente. L'aiuto psicologico serve a rimettere in moto la percezione del tempo e stabilire il giusto ordine delle cose, aiutando il paziente a guardare avanti.