Un'altra giovane vita è stata spezzata per sempre a causa del coronavirus. Alessandra Averara, 37enne, è deceduta nella giornata di ieri, venerdì 17 aprile, dopo aver lottato tra la vita e la morte per più di un mese nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La ragazza abitava a Brembrate di Sopra e nella sua famiglia il Covid-19 ha colpito anche il padre Fernando e il fratello Manuele. La ragazza soffriva di una patologia cronica autoimmune. Ai famigliari è stato concesso di rimanere accanto alla figlia durante i suoi ultimi attimi di vita.

Covid-19: Alessandra ha perso la vita a soli 37 anni

Aveva solamente 37 anni Alessandra Averara, la ragazza che ieri, venerdì 17 aprile, è deceduta a causa del Coronavirus. La giovane era ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la cui degenza è durata 37 giorni. Soffriva di una patologia cronica autoimmune, il lupus, e nella sua famiglia non era stata l'unica a contrarre il virus. Infatti anche al padre Fernando e al fratello Manuele è stato diagnosticato il Covid-19 durante i primi giorni di marzo. La mamma Anna è l'unica che non ha contratto il virus.

Il primo a manifestare i sintomi da Covid-19, come ha raccontato la madre Anna al Corriere della Sera, è stato il padre della ragazza, Fernando.

Due giorni dopo, invece, è stata Alessandra ad avere la febbre alta a 39. La signora Anna, in data 8 marzo, ha chiamato gli operatori sanitari del 118: il marito è stato ricoverato presso il policlinico di Ponte San Pietro (Bergamo) e il giorno in cui è stato dimesso è stato ricoverato l'altro figlio, Manuele. Entrambi sono guariti dal coronavirus.

Alessandra, invece, è arrivata in ospedale il 10 marzo e vista la grave situazione del suo quadro clinico è stata subito intubata.

La mamma e il fratello hanno accompagnato Alessandra durante gli ultimi istanti di vita

È stata una vita difficile quella di Alessandra. Nata nella nazione dell'El Salvador, ha trascorso parte della sua vita in orfanotrofio, fino a quando è stata adottata dalla famiglia Averara, residente nella città di Brembate di Sopra (Bergamo).

Due anni dopo è stato adottato suo fratello Manuele.

Sulle pagine del portale Bergamo News, il parroco di Predore don Alessandro Gipponi (che è anche cugino di Alessandra) ha raccontato che al fratello Manuele e alla madre Anna è stato concesso di stare accanto alla giovane durante gli ultimi attimi della sua vita: "Sarà per il fatto che c’è stato un calo dei ricoveri e una conseguente minima tregua in corsia che hanno potuto raggiungerla e tenerle la mano mentre spirava".