Da oggi, 27 aprile, in Calabria è possibile fare visite specialistiche presso strutture private accreditate o studi medici professionali, così come stabilito dall’ordinanza della Regione Calabria di venerdì scorso. Ma sono tanti gli adempimenti a carico di chi eroga la prestazione per contenere il contagio da Coronavirus. A tal fine, per garantire il distanziamento sociale tra pazienti, bisogna avere una disponibilità di almeno 10 mq a persona nelle sale d'attesa. Ma occorre mettere in atto anche altre misure anti-contagio, cioè fornire al personale sanitario i dispositivi di protezione e prevedere la distribuzione di gel disinfettante per gli ospiti della struttura.
Le visite erano sospese
Prima di tale ordinanza, le visite ambulatoriali, a meno che non avessero carattere di urgenza, erano sospese. Sia le strutture pubbliche sia quelle private, nella prima fase del contenimento del virus, avevano riprogrammato le attività ambulatoriali e di ricovero, prestando però l’assistenza nei casi di dialisi, radioterapia, prestazioni chemioterapiche e gravidanze a rischio. Nonché, sempre nella fase precedente alla nuova ordinanza del 24 aprile, erano garantiti i ricoveri urgenti, mentre le prestazioni ospedaliere erano tese alla cura e alla riabilitazione dei pazienti con morbosità acuta.
Al via misure urgenti
Anche in questo caso, cioè con la possibilità per i cittadini calabresi di tornare a fare visite specialistiche, il ritorno alla normalità non è così vicino.
L’apertura della Regione Calabria allo svolgimento di prestazioni ambulatoriali, infatti, è vincolato a tutta una serie di parametri che devono essere attuati per garantire il contenimento del virus. Nell’ambito di questa misura che riguarda anche la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, devono attuarsi iniziative straordinarie e dal carattere di urgenza.
Bisogna adottare una serie di precauzioni al fine di evitare che i luoghi di cura possano trasformarsi in nuovi focolai di infezione da coronavirus.
I nuovi spazi dei presidi sanitari
Anche per l’organizzazione degli spazi dei presidi sanitari arrivano nuove regole. L’accesso non è libero, ma deve essere previsto un pre-triage per la misurazione della temperatura di ogni paziente.
Sempre nell’area di accesso, devono istallarsi delle barriere in modo che il paziente non venga a contatto diretto con il personale sanitario, mentre occorre individuare e segnalare con appositi cartelli un percorso di diagnosi per ridurre la permanenza del paziente nella struttura. Infine, l’apertura della struttura deve essere preceduta da speciali interventi di sanificazione.