Ha smentito la bufala sulla sua morte rassicurando tutti: "Sto benissimo", ha detto Elisa Granato. Lei è la prima donna europea ad essersi offerta volontaria per sperimentare il vaccino anti-covid. Lo scorso giovedì si è fatta inoculare il morbo per i test clinici ad Oxford. La scienziata italiana 32enne, cresciuta in Germania, infatti, vive e lavora in Gran Bretagna.
La notizia che la riguarda ha fatto in fretta il giro del mondo rendendola improvvisamente molto popolare: è diventata un simbolo per aver messo la propria vita al servizio della scienza, oltre che con la professione, facendo da cavia per sconfiggere il virus che minaccia l'umanità.
“Sono una scienziata e volevo dare il mio sostegno ad un progetto scientifico. Personalmente nutro un certo grado di fiducia su questo vaccino”, ha detto la ricercatrice intervista dalla Bbc. Poi, però, ha vissuto sulla sua pelle il risvolto negativo di tanta popolarità, perché oggetto di una pesantissima bufala diffusa dal sito N5ti.com.
La bufala lanciata da un sito macedone
Elisa Granato è stata oggetto di una terribile bufala. La ricercatrice di zoologia e microbiologia di Oxford era stata data per morta da un portale che sarebbe collegato a un sito macedone. L'articolo intitolato 'First volunteer in UK Coronavirus vaccine trial has died', riferisce che Elisa Granato, prima volontaria a sottoporsi ai test per il vaccino anti-Covid, sarebbe morta dopo due giorni.
E' stata la stessa scienziata a smentire la bufala via Twitter, invitando tutti ad ignorare la notizia. “Non c’è nulla come la sveglia con un articolo finto sulla propria morte. Io sto bene, non condividete l’articolo in questione. Non bisogna dargli attenzione. Piuttosto, condividete un gattino”, ha chiesto Elisa Granato.
La ricercatrice si è sottoposta con un suo collega, l'oncologo Edward O’Neill, al vaccino sperimentale 'Chadox1 nCoV-19' sviluppato dallo Jenner Institute, dipartimento di virologia dell'ateneo oxfordiano, in collaborazione con l’azienda Advent-Irbm di Pomezia.
La sua prima iniezione, effettuata nel giorno del 32esimo compleanno, è stata trasmessa in diretta tv dalla Bbc. "Finora sto benissimo, l’intero team sta facendo un lavoro eccellente monitorando e sostenendo tutti i partecipanti”, ha detto l'italiana. Al progetto partecipano oltre mille volontari. Granato ha anche riferito che il vaccino non contiene il virus covid-19, ma solo una piccola porzione del genoma del virus, abbinata ad un virus diverso.
Questo significa che non si può replicare negli esseri umani, ma dovrebbe attivare il sistema immunitario e proteggerlo dal Covid-19.
Bufala su Elisa Granato, ultima di una lunga serie
Alla pandemia da coronavirus si associa una non meno pericolosa epidemia di bufale. Da quando è cominciata l'emergenza sanitaria, diffondendosi dalla Cina al resto del mondo, sono proliferate campagne di disinformazione, false catene di Sant'Antonio, narrazioni fasulle e contraddittorie sul coronavirus, notizie su presunte cure miracolose, innumerevoli teorie del complotto, quali accuse di genocidio mirato. Del virus si è detto, in mancanza di prove, che sia stato creato in laboratorio per essere usato come arma biologica contro l'umanità, attribuendone la responsabilità di volta in volta, agli Stati Uniti e alla Cina.
La bufala segnalata da Davide Puente
Secondo Davide Puente, responsabile del progetto Fact-checking del sito d'informazione Open, la bufala su Elisa Granato è stata creata per ragioni di profitto. L'esperto evidenzia che nel sito macedone dove è apparso l'articolo che dà la falsa notizia della morte di Elisa Granato, ci sono numerosi banner pubblicitari. Puente ricorda che la principale fonte di reddito dei siti clickbait è la pubblicità.
L'esperto segnala che l'articolo in questione non è firmato, il sito risulta anonimo, non sono chiari i dati di registrazione, né ci sono riferimenti che permettano di risalire alla proprietà, ma si risale invece con facilità a chi controlla gli accessi al sito e alle statistiche dei visitatori.
Il debunker italiano, reclutato di recente nella task force governativa concepita per combattere le fake news sul coronavirus, aveva già scovato altre bufale diffuse dallo stesso sito macedone. Una, dello scorso 2 aprile, riguardava un fantomatico medico italiano dal nome di fantasia Sergio Kerr, descritto quale esponente del Pd, che sarebbe stato arrestato per aver ucciso 3000 pazienti Covid. Tutto inventato di sana pianta.