Gli asintomatici, cioè coloro che sono entrati in contatto con il Coronavirus ma non hanno sviluppato sintomi evidenti, o li hanno sviluppati in forma estremamente lieve, preoccupano seriamente una buona parte della comunità medico - scientifica. Tanto è vero che 100.000 medici, di tutte le specializzazioni, hanno sottoscritto una lettera aperta al Ministro della Salute Roberto Speranza. In questa lettera, i sanitari chiedono, soprattutto, che vengano potenziate le strutture territoriali del Sistema Sanitario Nazionale utili per dare un'assistenza immediata a tutti i cittadini e, a tale proposito, avanzano anche delle proposte concrete.
Asintomatici l'appello della comunità medica
Per i 100.000 firmatari della lettera aperta al Ministro della Salute Roberto Speranza è assolutamente necessario potenziare il Servizio Sanitario Nazionale nell'ottica di preparasi adeguatamente alla Fase 2. In tale fase di convivenza con il Covid-19, infatti, per i mittenti della lettera aperta, sarà quantomai fondamentale identificare i casi di possibili soggetti infetti il più velocemente possibile. Per questo viene ritenuto fondamentale procedere ad una mappatura di tutti i soggetti asintomatici, ma anche di quelli cosiddetti "pauci-sintomatici", cioè coloro che hanno manifestato i sintomi del virus ma solo in forma molto leggera. Non solo, a queste due categorie dovrebbe essere aggiunta anche la mappatura di tutti i familiari di coloro che si sono ammalati di Coronavirus.
Tutto questo deve essere fatto per ridurre al minimo il rischio di un'ondata di ritorno del Coronavirus. I sanitari hanno inviato lo stesso appello anche ai Presidenti delle Regioni italiane e al Presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, e ai presidenti federali degli Ordini dei medici regionali.
Il gruppo dei camici bianchi è stato denominato Medici italiani gruppo Covid-19.
Le conclusioni a cui sono giunti i medici
I sanitari del gruppo di "Medici italiani gruppo Covid-19" hanno iniziato subito iniziato a condividere informazioni sanitarie e cliniche relative all'epidemia di Coronavirus. E questo per ben due mesi. Da questa condivisione di informazioni i medici sono giunti alla conclusione che, durante la Fase 2, un'arma indispensabile per combattere e sconfiggere il virus sarebbe il trattamento sanitario precoce di tutti i potenziali pazienti, a partire proprio dai soggetti positivi al virus ma asintomatici.
Secondo gli estensori della lettera un trattamento sanitario precoce sarebbe in grado non solo di arginare il decorso della malattia e sconfiggere il virus, ma anche di trattare i casi di malattia conclamata.
Il gruppo di clinici, chiede, quindi, di poter mettere a frutto le loro esperienze condivise a beneficio dell'intera collettività nazionale. A tale scopo, chiedono di ridurre gli adempimenti burocratici necessari per effettuare le varie analisi cliniche e i diversi esami di routine come, ad esempio, la prescrizione di farmaci e l'esecuzione di tamponi faringei. Chiedono anche la possibilità di poter effettuare delle ecografie a domicilio come anche la emogasanalisi. Tutte queste analisi, mettono in chiaro gli estensori della lettera a Speranza, non sostituiscono la pratica clinica, ma vanno a supporto della stessa.
Tali pratiche, soprattutto nei confronti dei soggetti asintomatici, consentirebbero di trattare più pazienti e molto più velocemente. In questo modo, spiegano ancora i sanitari, si preverrebbe l'insorgenza della malattia vera e propria. Cioè la polmonite interstiziale bilaterale. Non solo, ma si ridurrebbero ulteriormente i pazienti che necessitassero del ricovero in terapia intensiva o, addirittura, in rianimazione. Per la cura di tutti questi potenziali pazienti, a partire da quelli asintomatici, i medici firmatari chiedono che siano attivate immediatamente, su tutto il territorio nazionale, le cosiddette squadre speciali Usca. Squadre di operatori sanitari specializzati e non che erano già state previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 marzo scorso.
Secondo i firmatari della lettera questi provvedimenti dovrebbero essere approvati dal Governo anche solo per rispetto nei confronti delle centinaia di medici che hanno dato la vita per combattere questa epidemia.
Le reazioni politiche alla lettera aperta
La lettera aperta firmata dai 100.000 medici ha trovato pienamente d'accordo il Presidente Filippo Anelli Mentre il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha affermato che molte delle proposte avanzate dai sanitari nella lettera aperta dovrebbero essere incluse nella strategia in cinque punti che il Governo starebbe mettendo a punto proprio in queste ore. Il Ministro Speranza si è detto particolarmente d'accordo sulla necessità di rafforzare ulteriormente le strutture del Sistema Sanitario Nazionale presenti sul territorio.
E, in quest'ottica, fondamentali sarebbero le squadre speciali Usca che potrebbero identificare più velocemente i soggetti positivi asintomatici lavorando direttamente a domicilio dei cittadini. E, in questo senso, si starebbe lavorando per individuare le terapie e le pratiche diagnostiche più efficaci da utilizzare a domicilio delle persone.