Anche a Palermo è cominciata la piena "Fase 2" e ieri sera il centro storico, nella zona della "Vucciria", si presentava pieno di giovani e meno giovani, quasi tutti assembrati all'esterno dei locali della movida. Dopo oltre due mesi di lockdown a causa della pandemia provocata dal nuovo Coronavirus, la gente è uscita dalle proprie abitazioni per riversarsi in strada e passare finalmente una serata di relax. Già negli scorsi giorni il sindaco Leoluca Orlando aveva avvertito i cittadini che se ci fossero stati assembramenti alla riapertura delle attività commerciali avrebbe provveduto a chiudere le piazze e i luoghi di ritrovo, con tutte le conseguenze, anche sul piano economico, che ciò avrebbe potuto comportare.

Sulla vicenda sono intervenuti i commercianti della zona, i quali chiedono più controlli e di avere lo spazio libero per le strette stradine del centro storico in modo da piazzare i tavolini all'esterno delle attività commerciali.

Il titolare di un'attività ha preferito chiudere in anticipo

Secondo quanto ha raccontato il titolare di una delle attività che ha la sua sede nella "Vucciria", già dalle 20:45 di ieri sera c'erano numerosi controlli in zona, e vedendo che la gente arrivava in gruppi piuttosto numerosi ha preferito chiudere. Questa sera l'esercente riaprirà, sperando che le cose vadano meglio. Francesco Pedone, del Wanderlust, preferisce invece fare un appello al Comune, chiedendo che Palazzo di Città consenta alle attività commerciali di avere uno spazio esterno e ben delimitato dove allestire i tavolini, questo per fare in modo di controllare gli accessi e il numero di persone presenti.

"Sarebbe un bel vedere" - così riferisce Pedone ai colleghi della testata giornalistica online Palermo Today. Un altro imprenditore ha informato che nel suo locale in questo periodo ha speso molto tempo per formare il personale sulle misure di sicurezza da adottare durante questo periodo di pandemia, e quindi non tollera che poi succedano queste cose.

Domenico Bonanno: 'Ripartita puntuale la movida selvaggia'

Sulla vicenda è intervenuto anche Domenico Bonanno, fondatore del laboratorio politico e culturale "Tocca a Noi", il quale fa presente che puntuale, nel giorno della riapertura dei locali, la folla di persone ha fatto ripartire la movida selvaggia nella zona. L'uomo è molto dispiaciuto per quanto successo, anche perché la notizia ha fatto non solo il giro della città, ma anche di tutta Italia, essendo stata ripresa anche a livello nazionale.

Secondo Bonanno quanto accaduto è inaccettabile, anche perché "la maggior parte dei gestori di pub e locali hanno fatto sacrifici enormi per poter riaprire nel rispetto delle norme e della salute di tutti". Nelle prossime ore si conosceranno sicuramente ulteriori dettagli su questa vicenda e non è escluso che le autorità cittadine prendano dei seri provvedimenti.