Silvia Romano, la 25enne rapita nel 2018 da terroristi tra Kenya e Somalia, ha aperto un nuovo profilo Facebook. Sul web, la ragazza si fa chiamare Aisha S. Romano. Ricordiamo che Aisha (che in arabo vuole dire "viva") è il nuovo nome di Silvia dopo la sua conversione all'islam. Aisha, secondo la tradizione musulmana, fu la seconda moglie del profeta Maometto e figlia del primo califfo islamico Abu Bakr. Nella foto del profilo vediamo la giovane volontaria sorridente, con un copricapo colorato in testa, mentre si trova in un negozio di tessuti.

Tra le prime foto e immagini postate da Silvia sul suo nuovo profilo FB è possibile notare anche la Porta blu della città di Fes, sita in Marocco. Tuttavia, il suo profilo Facebook non è stato cancellato, almeno per ora. Da qui, Silvia ha invitato i suoi amici a non arrabbiarsi per l'ondata di insulti che l'ha riguardata in queste ultime settimane seguenti alla sua liberazione. Sempre sul vecchio profilo, la giovane ha condiviso anche un versetto del Corano. La conversione religiosa di Silvia ha suscitato non poche polemiche da parte dell'opinione pubblica, tanto da degenerare in insulti e minacce gratuite nei confronti della 25enne.

Silvia Romano: il nuovo profilo FB e il messaggio agli amici

Dopo la sua conversione all'Islam, Silvia Romano ha pensato di aprire un nuovo profilo Facebook. Nell'immagine di profilo vediamo la ragazza sorridente con un copricapo colorato all'interno di un negozio di tessuti. Sul nuovo profilo, Silvia si fa chiamare Aisha, il nome che le è stato dato subito dopo la sua conversione religiosa.

Tra le prime foto postate una foto della Porta blu sita nella città di Fes, in Marocco. Tuttavia, la ragazza ha deciso di tenere attivo anche il suo vecchio account, da cui ha invitato i suoi amici a non prendersela per gli insulti social che le sono stati lanciati in questo periodo.

Nel messaggio, Silvia ha ringraziato di cuore le persone a lei più care per la loro vicinanza.

La ragazza non vedeva l'ora di scendere da quell'aereo e abbracciare le persone a cui vuole più bene, come espresso da lei stessa. L'unica cosa che la ragazza voleva in quel momento era abbracciare i suoi affetti e dire loro quanto li amasse "nonostante il mio vestito". Silvia non vuole che i suoi amici e le sue amiche si arrabbino per difenderla, poiché ha assicurato che il peggio per lei è passato. Il post in questione è stato pubblicato cinque giorni dopo il suo ritorno in Italia.

L'inizio di un incubo

Quello che doveva essere un periodo felice e sereno per Silvia Romano dopo il suo lungo sequestro in Africa, si è trasformato in un incubo per la giovane volontaria. Sui social la ragazza è stata coperta da offese pesanti e, addirittura, minacce di morte.

Come ricorda Laura Marinaro in un suo recente articolo pubblicato su Giallo, la situazione si è rivelata talmente preoccupante da convincere la Procura di Milano, nella persona del magistrato antimafia Alberto Nobili, ad aprire un'inchiesta al fine di identificare tali "leoni da tastiera". Come se questo non bastasse, subito dopo il suo rientro in patria, Silvia ha subito anche dei tentativi di aggressione.