Questa mattina, 11 giugno, si è riunita la commissione Istruzione e cultura presieduta da Agostino Miozzo. Obiettivo della riunione era quello di discutere le modalità di ripresa delle attività didattiche, dopo il lockdown imposto per contrastare la pandemia provocata dal nuovo Coronavirus. All'incontro era presente anche il deputato e critico d'arte Vittorio Sgarbi, che, però, si è rifiutato di indossare la mascherina: "Non posso, mi fa male".

Vittorio Sgarbi: 'Borrelli ha detto che lui non la mette se rispetta la distanza'

Il deputato ha poi attaccato duramente il presidente della commissione e ha riferito quanto avrebbe sostenuto il 3 aprile scorso da Angelo Borrelli, capo della Protezione civile.

Sgarbi ha ricordato che, in quell'occasione, Borrelli avrebbe detto che non indossava la mascherina in quanto riusciva sempre a mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone. Il critico d'arte, quindi, ha evidenziato che anche lui, in quel momento, stesse mantenendo il distanziamento sociale da tutte le altre persone presenti in aula.

Il presidente, a quel punto, ha ricordato al politico che vi sono delle precise disposizioni governative sull'uso della mascherina e degli altri dispositivi di protezione individuale. "Fa male anche a lei" ha aggiunto Vittorio Sgarbi in direzione di Miozzo. La seduta è stata quindi sospesa per alcuni minuti, prima che la situazione tornasse sotto controllo.

I lavori sono poi proseguiti sempre nel rispetto delle regole anti contagio. Va inoltre sottolineato che lo stesso presidente della commissione Istruzione e cultura è componente del comitato tecnico-scientifico (cts) istituito dal governo per seguire l'andamento della curva epidemiologica nel nostro paese.

Il critico d'arte contro il Cts: 'Vostre indicazioni spesso fasulle'

La discussione è poi proseguita con Sgarbi che è rimasto sulle sue posizioni. Davanti a Miozzo, il deputato ha sostenuto che indossare la mascherina obbligatoriamente sarebbe un "ricatto". Il deputato ha inoltre affermato che la pandemia sia stata grave nei primi mesi, ma che "ora non lo è più".

Per finire, Sgarbi ha anche criticato l'intero comitato tecnico-scientifico, affermando che, a suo avviso, far indossare la mascherina in classe ai bambini sarebbe un grave errore.

"La Politica ha paura di fare scelte sbagliate e ha obbedito ciecamente alle vostre indicazioni, spesso fasulle", così ha concluso il suo discorso Vittorio Sgarbi. Non è la prima volta che il critico d'arte si scaglia contro le istituzioni in merito alla gestione dell'emergenza sanitaria. Nel mese di aprile, sempre alla camera, Sgarbi aveva sostenuto che il numero dei morti per coronavirus fosse stato gonfiato e che la maggior parte delle persone sarebbe deceduta per altre patologie. Un affermazione che non ha mai trovato un riscontro reale e che, anche in quel caso, aveva un acceso dibattito in aula.