Non riesce a darsi pace Daniela Fumagalli, la mamma di Elena e Diego, i fratelli gemelli di 12 anni di Gessate (Milano) uccisi dal papà nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 giugno mentre erano in vacanza a Margno, piccolo centro in Alta Valsassina. La donna era convinta che i piccoli fossero al sicuro con il loro papà.

"Mi fidavo" avrebbe ripetuto, disperata, agli inquirenti. La coppia si stava lasciando, ma la loro separazione sembrava priva di complicazioni. Il 45enne, come riportano le pagine di cronaca nera dei principali quotidiani, infatti non "rappresentava una minaccia".

I genitori di Elena e Diego si stavano separando

Mario Bressi e la moglie Daniela - entrambi originari di Gorgonzola (Milano) - si erano conosciuti e fidanzati molto giovani. Nel 2003 avevano acquistato casa nella vicina Gessate e, nonostante si stessero separando, vivevano ancora tutti insieme nell'appartamento di via Glassade, proprio di fronte alla scuola materna.

Nei giorni scorsi, Daniela si era rivolta a un legale per mettere fine al suo matrimonio. Mario, impiegato in una multinazionale del settore telecomunicazioni, era al corrente della decisione della moglie, ma ancora - forse - non aveva ricevuto la lettera inviata dall'avvocato Davide Colombo. Proprio il professionista, ai cronisti del Giorno, ha sottolineato che non erano emersi elementi per temere complicazioni.

Non si profilavano conflitti relativi ai soldi, alla casa e, soprattutto, ai figli.

"Niente strappi - ha precisato - ma la ricerca di un comune accordo su tutta la linea. La mia cliente riteneva che non ci sarebbero stati problemi in quanto il 45enne era equilibrato, tranquillo e soprattutto molto affezionato ai figli".

La donna, infatti, era certa che Elena e Diego fossero al sicuro con il papà: "In caso contrario - ha concluso il legale - non glieli avrebbe mai affidati.

E se avesse avuto paura non avrebbe continuato a vivere con lui".

Attesa per l'autopsia sui corpi di Elena e Diego

Daniela aveva maturato l'intenzione di lasciare Mario, ma voleva comunque salvaguardare il loro rapporto e, come ha evidenziato l'avvocato Colombo, "non si sarebbe mai sognata di negare ai ragazzi la compagnia del padre".

Tuttavia, non è bastato. Qualcosa, nella mente di Bressi è scattato e l'inimmaginabile si è trasformato in realtà.

Elena e Diego - che sarebbero dovuti rientrare a casa nella giornata di sabato - sono morti, quasi sicuramente per asfissia, mentre dormivano in un residence non lontano dalla funivia al Pian delle Betulle. Tuttavia, solo l'autopsia, in programma per domani, martedì 30 giugno, potrà chiarire con esattezza tempi e modalità. Non è chiaro, infatti, se i piccoli prima siano stati sedati.

Prima di raggiungere il ponte della Vittoria (che unisce Maggio a Cremeno, sempre in Valsassina) e togliersi, a sua volta, la vita, il 45enne ha inviato, tra le 2 e le 3 di notte, almeno tre messaggi WhatsApp alla moglie accusandola di aver rovinato la loro famiglia.

Gli inquirenti, per comprendere se sia trattato di un delitto premeditato, hanno sequestrato il computer dell'uomo dalla casa di Gessate. Non si trova, invece, il suo cellulare (e neppure quello dei bambini).